Viaggiare a Venezia durante il Covid

La sveglia suona presto per essere un sabato mattina particolarmente freddo. Sono le 5.45 e la sveglia inizia a suonare. Alterno la voglia irrefrenabile di tornare dopo diverso tempo a farmi un weekend fuori Milano al coprirmi e stare al calduccio sotto il piumone. Niente, il suono però si fa talmente tanto intenso che scendo lentamente dal letto; una rapida doccia, una colazione al volo, un baci ad Ale che dorme abbracciando il mio cuscino ed esco di casa. Fuori è ancora buio, anche l’alba fatica ad alzarsi. Raggiungo in macchina la mia amica con la quale trascorrerò questo weekend e ci dirigiamo in stazione. Direzione? Venezia. In questo articolo vi racconterò che viaggiare a Venezia durante il Covid si può, con le dovute precauzioni.

Trasporti

Come si sa, l’elemento che caratterizza Venezia è l’acqua e l’unico modo per girare questa meravigliosa città è di prendere il vaporetto. Diverse sono le tariffe messe a disposizione per viaggiare. Considerando che ogni singola tratta ha un costo di 7,50€, per due giorni abbiamo deciso di prendere il biglietto valido per 48 ore, che consente di girare per tutto il giorno senza nessun limite. Per avere visibilità di tutte le tariffe seguito potete cliccare qui per visualizzarle.

Primo giorno

Hilton Molino Stucky Venice

Per primissima cosa abbiamo deciso di recarci in hotel per lasciare le valigie. Prendiamo subito il vaporetto, direzione Giudecca. Ad attenderci ci aspetta l’hotel Hilton Molino Stucky Venice. L’accoglienza ci lascia senza parole. L’hotel è un antico mulino finemente ristrutturato e divenuto uno delle strutture iconiche più significative dell’architettura di recupero post industriale. L’hotel al suo interno è circondato da terrazze panoramiche che includono il rooftop più alto di Venezia e una piscina scenografica che fa da sfondo al capoluogo veneto. Con gli occhi a cuoricino lasciamo le valigie e ci dirigiamo in camera per rinfrescarci un attimo. Già all’ingresso un adesivo certifica che ogni singola stanza è sanificata, il che, soprattutto considerando questo momento, ci rende sicuramente molto tranquille. Diverse sono le stanze dell’Hotel, la nostra è la King Molino Premium con una vistra stratosferica della città. Un maxi letto matrimoniale ci dà un caloroso benvenuto e noi non vediamo l’ora che sia sera per addormentarci.

Purtroppo però, per quanto avremmo tanta voglia di restare, ci attende una meravigliosa giornata di sole e nel giro di 30 minuti siamo già sul vaporetto dell’hotel, a disposizione di tutti gli ospiti della struttura. Sicuramente un plus, considerando che ci lascia direttamente in Piazza San Marco.

 

Piazza San Marco (Basilica e Campanile)

E come prima tappa del vostro tour non si può non inserire il simbolo storico di questa meravigliosa città: Piazza San Marco, una delle piazze più belle e famose al mondo. Godetevi questa città nelle prime ore del mattino e verso sera, i momenti nei quali sicuramente troverete molta meno gente. A Piazza San Marco inoltre troverete due icone da non perdere: la Basilica e il Campanile.

Un capolavoro di arte bizantina, nella Basilica di San Marco convivono stili diversi e strepitosi mosaici di dimensioni gigantesche. L’ingreso all’interno della visita è gratuito, ma il mio consiglio, onde evitare di perdere del tempo per l’eccessiva coda, è di acquistare il biglietto con accesso ad una fila privilegiata.

Alla visita della Basilica si puà abbinare il giro sul Campanile, simbolo della città secondo i veneziani. Tramite l’ascensore godrete di una vista unica su tutta Venezia. Anche in questo caso, per evitare le lunghissime code, vi consiglio di acquistare il biglietto d’accesso prioritario.

Palazzo Ducale

L’antica sede del Coge e delle magistrature statali è un must-see da non perdere se si decide di visitare Venezia. Potete scegliere diversi biglietti per accedere al palazzo, non comprensivi però dell’audioguida (si può acquistare al costo di 5€ direttamente all’ingresso). Il consiglio è di acquistarla, in quanto ogni zona del Palazzo racchiude un pezzo di storia.

Ponte dei Sospiri

Sicuramente il luogo più leggendario di Venezia, non si può non tornare a casa senza aver immortalato il bellissimo Ponte dei Sospiri. Purtroppo però la storia di questo ponte non indica sicuramente qualcosa di piacevole. La leggenda infatti narra che i detenuti, dirigendosi verso gli inquisitori, sospirassero passando sotto al ponte alla vista del mondo esterno per l’ultima volta.

Piscina San Moise

Uno degli scorci più belli che potrete ammirare a Venezia. Non perdetevi una passeggiata nei dintorni di quella zona e con l’occasione l’obbligo è di immortalare tutte le piccole viette che si intrecciano.

Basilica di Santa Maria della Salute

Seppure le cose da vedere a Venezia sono diverse, impossibile non entrare all’interno della Basilica di Santa Maria della Salute, una delle più belle della Serenissima e uno degli edifici religiosi più importanti. Una volta visitata la Basilica, sedetevi sui gradini per ammirare la vista del Palazzo Ducale e il Campanile di San Marco. Da non perdere.

Palazzo Contarini del Bovolo

Un tempo di proprietà dell’imponente famiglia Contarini, oggi questo palazzo riunisce turisti provenienti da tutto il mondo per ammirare Venezia dall’alto. Salite gli scalini per arrivare prima alla Loggia, dove sono conservati alcuni esempi dell’arte figurativa di Venezia fra il ‘500 e il ‘700. Una volta poi arrivati sulla terrazza panoramica avrete uno spaccato a 360° sulla città (pensate addirittura che in una giornata di cielo limpido avrete la possibilità di scorgere addirittura le Dolomiti). In questo periodo di emergenza sanitaria, ma anche in altri momenti, è d’obbligo prenotare la visita online.

Ponte di Rialto

Uno dei ponti più eleganti di Venezia con negozietti presenti su tutta la strada. Il consiglio è quello di ammirarlo al calar del sole, vi lascerà estasiati per la sua maestosità e per gli scorci che ha da offrirvi.

Libreria Acqua Alta

Amanti della lettura e non solo: la vostra visita a Venezia non può non includere una delle librerie più belle al mondo: la Libreria Acqua Alta. Ma partiamo prima dal nome: dovete sapere che data la sua conformazione e dai molteplici allagamenti che avvengono spesso a Venezia, con il passare degli anni questa libreria è stata più volte inondata. Di conseguenza potrete pensare che una volta entrati, i libri saranno completamente rovinati. Vi stupirà quindi sapere che in realtà non è così. Perchè i libri sono disposti su uno scaffale in alto oppure all’interno di imbarcazioni (gondole) create appositamente in questa magnifica libreria. Luigi Frizzo è l’inventore di questa magnifica creazione che è impossibile non vedere una volta arrivati a Venezia.

DOVE MANGIARE

La giornata volge al termine, dopo i diversi km percorsi in un sabato che sembrava quasi di primavera. Un cambio al volo in hotel e ci dirigiamo alla Trattoria Il Vagone. Situata a pochi passi dalla stazione di Santa Lucia, questa buonissima trattoria ci ha deliziato con meravigliose portate di pesce (la cucina offre anche piatti a base di carne oltre a piatti vegetariani) di cucina Veneta, uno più buono dell’altro. Polipi alla Veneta, seppie nere con polenta, frittura mista di mare con polenta.. se ci ripenso ho già voglia di tornare a Venezia e mangiare di nuovo. L’atmosfera alla trattoria è familiare, il personale gentile e simpatico, elementi che considero sempre fondamentali. Inutile quindi dirvi che è un ristorante che vi consiglio di provare perchè non ne rimarrete delusi.

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Secondo giorno

Ghetto Ebraico

Non tutti lo sanno ma a Venezia sorge il più antico e meglio conservato quartiere ebraico del mondo, istituito dal governo nel 1516 per confinarvi gli ebrei. Il termine deriva proprio dal dialetto veneziano: getar (fondere). Diversi sono i punti che vi consiglio di vedere una volta arrivati:

  • Ghetto Vecchio: all’interno di questo quartiere potrete visitare cinque sinagoghe e perdetevi tra le vie di Canale di Canareggio e Ponte delle Guglie;
  • Ghetto Nuovo: composto da qualche isolato aggiunto nel 1633 troverete anche la casa di riposo ebraica e abitazioni decisamente più alte rispetto a quelle attuali più moderne veneziane;
  • Museo Ebraico: potrete vivere questo momento in compagnia di una visita guidata che vi introdurrà la storia del quartiere ebraico veneziano e potrete visitare le cinque sinagoghe;
  • Banco Rosso: esso corrisponde al famoso banco dei pegni, dove gli ebrei erano autorizzati a concedere prestiti ai privati:
  • Cimitero Antico: entrando nel Museo Ebraico avrete la possibilità di entrare all’interno del cimitero che a tratti ricorda tanto quello di Praga. Da non perdere.

Palazzo Grassi

L’ultimo palazzo costruito a Venezia. Il Palazzo Grassi fu eretto nel 1700 dall’architetto Giorgio Massari per conto della ricchissima famiglia dei Grassi. Oggi il museo ospita una numerosa serie di opere d’arte di grande interesse. Qualunque sia la visita, il consiglio è di optare per un tour con un’audioguida, che vi consentirà di conoscere ancora più nel dettaglio tutte le varie esposizioni, per esempio, l’attuale mostra fotografica di Henri Cartier-Bresson.

Murano & Burano

Se avete a disposizione qualche altro giorno, il mio consiglio è di non perdervi le meravigliose Murano, conosciuta in tutto il mondo per la lavorazione del vetro  in tutte le sue forme e colori e Burano, una piccola isola caratterizzata da meravigliose casette colorate color pastello di pescatori.

Se decidete di recarvi nelle due isole da soli, vi consiglio di prendere il biglietto giornaliero che, al prezzo di 20€, vi permette di scendere e salire ogni volta che volete. Parte dalla fermata di “Fondamenta Nuove” e si ferma sui due isolotti. La distanza per raggiungere Murano è di 30 minuti, mentre per Burano impiegherete circa 45 minuti.

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Calabria on the road

Più di 600 km. La distanza che ci aspetta dalla Toscana alla scoperta di una nuova regione: Calabria. Come già anticipato prima di partire, queste vacanze estive quest’anno si sarebbero orientate alla scoperta dell’Italia. Sulla mia pagina Instagram durante il viagio avevo lasciato un sondaggio per far indovinare la meta; il risultato mi ha spiazzata: pocchissime persone avevano risposto correttamente. Ho voluto quindi parlare con diverse nel corso di questi mesi e la maggior parte (o quasi) hanno tutti risposto che sarebbero andate in Sicilia, Sardegna, Puglia e Campania.. Nessuno che abbia detto Calabria. E perchè? Una delle regioni quasi più bistrattate e poco (anzi quasi per nulla) considerata d’Italia.

Quest’anno potevo scegliere di visitare altre regoni, altrettanto belle, ma la mia idea si è orientata verso una regione a me nuova, una regione ricca di storia e di posti estremamente affascinanti. 10 giorni di Calabria on the road con piatti tipici calabresi a base di nduja e peperoncino, mare cristallino, numerosi borghi e parchi naturali. Pentedattilo, Tropea, Pollino, Diamante, Scilla, Sila, Capo Vaticano.. In questo articolo ripercorreremo insieme tutto quanto ha da offrire questa meravigliosa regione.

11 agosto

Se c’è una cosa che caratterizza la Calabria è il mare cristallino. La diversità di spiagge e di paesaggi tra la costa del Tirreno e dello Ionio è impressionante. La prima tappa di questo tour on the road, una volta arrivati in Calabria da Maratea è stata Praia a Mare. Per rendere il nostro viaggio all’avventura abbiamo voluto prenotare un’escursione in barca tramite Galatea della durata di 3 ore (al costo di 15€ a persona). Il tour parte sia da San Nicola Arcella che da Scalea e durante il tragitto avrete la possibilità di visitare l’Isola di Dino, entrare nella Grotta Azzurra (così chiamata per le sue particolari acque e la Grotta del Leone (all’interno della grotta troverete appunto uno scoglio che raffigura il leone). La navigazione prosegue poi verso la costa di San Nicola Arcella, in modo da poter ammirare l’Arcomagno, meta ambita per il suo maestoso arco che incornicia un porticciolo naturale (Torre Crawford). Durante il percorso avrete anche la possibilità di sostare per 45 minuti nelle acque cristalline nella Baia del Saraceno.

12 agosto

La sveglia quella mattina è suonata presto: 6.30. Tempo di fare colazione e una doccia nell’hotel a pochi chilometri da Morano Calabro (uno dei Borghi più caratteristici della Calabria) e nel giro di 30 minuti arrivo al Parco Nazionale del Pollino. Grazie all’associazione di PollinoRafting ho avuto l’opportunità di provare per la prima volta rafting, un’esperienza unica e che consiglio a tutti di fare.

Dopo aver passato un’avventurosa esperienza al Parco del Pollino abbiamo voluto rilassarci in una delle spiagge più famose della Calabria: Diamante, caratterizzata da una basse scogliere vulcaniche e di suggestive insenature. Uno dei lungomari più belli della costa cosentina.

13 agosto

Il nostro tour prosegue alla scoperta non solo di mare ma anche di Borghi, uno dei più belli d’Italia (annoverato sin dal 2005): Fiumefreddo Bruzio. Innalzato su un promontorio roccioso con un affaccio strepitoso sul Mar Tirreno. Un dedalo di vicoli acciottolati porta sulle bellissime terrazze panoramiche a picco sul mare. Come tappa immancabile da non perdere anche il Castello della Valle, costruito nel 1201 sulle basi di una precedente torre normanna.

La stanchezza inizia a farsi sentire, i chilometri sulla macchina sono arrivati a più di 1000 e ci è venuta fame. Sembra quasi fatto per caso ma la prossima tappa del programma è Pizzo Calabro. La piazza che ci accoglie una volta arrivati è la bellissima piazza della Repubblica che si affaccia sul mare. Ma perchè Pizzo è così tanto famosa? Definita come la città del gelato Pizzo è famosa per la produzione di tartufo. Decidiamo però prima di continuare la nostra scoperta di Pizzo perdendoci tra le viuzze ricche di storia, con il suo imperdibile Castello quattrocentesco fatto costruire da Ferdinando I di Aragona.

Dopo circa un paio di ore stiamo per cedere, la voglia di provare il famosissimo tartufo ci porta immancabilmente nella migliore gelateria dove assaggiare il vero tartufo di Pizzo. Sto parlando della Gelateria di Enrico. 40 anni di storia, Enrico è il creatore del tartufo di Pizzo. Nel 1979 Enrico, dopo aver passato a lavorare diversi anni al Bar Dante (in piazza a Pizzo) decide di volersi staccare e di creare la sua attivià a Marinella (a pochi km da Pizzo). Adesso ha 78 ma, appassionato ancora del suo lavoro, vuole avere sotto sorveglianza tutti i giorni la sua gelateria, che oggi conta 70 tavoli e 280 persone a sedere. La gelateria oggi viene gestita anche dal figlio Domenico (Direttore Generale, che gestisce il commercio nazionale ed internazionale. Sì, avete capito bene, il tartufo di Enrico viene esportato in tutto il mondo) e dalle sorelle (che si occupano del punto vendita).

Una volta arrivati alla gelateria, immersa in un ampio giardino e a pochi passi dal mare, ci accoglie proprio Domenico e si capisce subito di essere entrati subito in un luogo ricco di amore ma sopratutto di passione per il proprio lavoro. Dopo pochi minuti mi ritrovo sul tavolo il famosissimo tartufo di Pizzo (gelato alla nocciola e cioccolato con cuore di cioccolato fondente e ricoperto di cacao) e la nocciola imbottita (altra specialità di Pizzo). Nel tempo la gelateria da Enrico ha vinto numerosi premi, tra cui il Premio Nazionale qualità e tradizione, il certificato qualità ISO 9001:2000 da parte della DVN e certificato di eccellenza TripAdvisor. Inutile dirvi che, riconoscimenti a parte, nel momento in cui ho assaggiato le due specialità sono rimasta a bocca aperta, sia per il gusto ma soprattutto per gli ingredienti di ottimi qualità. Data la notorietà della gelateria ci sarà forse un po’ di gente in coda per entrare, ma direi che ne vale assolutamente la pena. Un ringraziamento ancora a Domenico, Enrico e tutto il team per averci accolto nel loro meraviglioso mondo.

Abbiamo mangiato così tanto bene a Pizzo che è arrivato il momento di andare alla scoperta di un’altra bellissima spiaggia della Calabria per riposarci un attimo e goderci gli ultimi raggi di sole della giornata.  Briatico fa al caso nostro. Quel tratto di costa si estende per circa 10 km e ci troviamo di fronte ad uno  spendido litorale di sabbia chiara incastonato in un tratto costiero rinomatamente roccioso. Un ottimo punto di ristoro per fare un bagno in acque trasparenti.

14 agosto

La giornata del 14 agosto volevamo dedicarla ad esplorare la meravigliosa Tropea e il suo folklore. Per raccontare la storia di Tropea bisogna tornare indietro nel tempo di tantissimi anni, in quanto la leggenda narra che questa città fu fondata da Ercole dopo aver liberato la Calabria dai giganti. Un’altra leggenda però narra che sia stato Scipione l’Africano ad averla fondata. Leggenda a parte Tropea (candidata a “Capitale Italiana della Cultura per il 2022”) merita una visita di una giornata per diversi motivi: mare limpido, paesaggi mozzafiato, scorci che incantano.

Per innamorarsi di Tropea basta veramente poco: un susseguirsi di paesaggi che si perdono tra spiagge paradisiache (la più importante è Marina dell’Isola). Immancabile anche una visita al Santuario di Santa Maria dell’Isola (prezzo biglietto: 3€) da cui si ammira dall’alto la vista sul Mar Tirreno.

Perdetevi tra le viuzze alberate del centro storico, circondato da palazzi d’epoca che di sera vengono animati dalla movida. Diversi sono i monumenti da visitare: Cattedrale di Maria Santissima di Romania (costruita in tufo e pietra lavica), Museo Diocesano (il Palazzo Vescovile della città). Mi raccomando, non potete non tornare a casa senza il loro souvenir: la cipolla rossa di Tropea IGP.

15 agosto

La città di pietra. E’ così che viene chiamata Zungri, un particolarissimo villaggio rupestre a pochi chilometri da Tropea. Una volta arrivati vi sembrerà di tornare indietro nel tempo, per certi tratti anche simile a Matera, la città dei sassi. Zungri è sicuramente da visitare in quanto deve la sua fama ad un villaggio rupestre degli Sbariati (in età bizantina). Al solo costo di 4€ avrete la possibilità di entrare e di visitare le quasi 500 case-grotta ognuna diversa dall’altra. Inoltre, per scoprire ancora più in profondità la storia di Zungri, il consiglio è quello di visitare anche il Museo della cività rupestre (comprensivo del prezzo del biglietto)

Capo Vaticano

Se c’è una cosa che ho particolarmente apprezzato della Calabria è il passare nel giro in un giorno da borghi arroccati a mare caraibico. La nostra seconda meta di quel giorno sarebbe stata Capo Vaticano, un susseguirsi di calette dai fondi sabbiosi e cristallini, ritagliati tra speroni rocciosi, lisce scogliere di tufo e rupi a picco sul mare. Non a caso, secondo una nota rivista francese “Capo Vaticano è considerata la terza spiaggia più bella d’Italia e tra le 100 spiagge più belle al mondo”.

16 agosto

La mattina si sa, ha l’oro in bocca. E quindi, dopo una ricca colazione avevamo voglia di andare all’avventura, motivo per il quale ci siamo recati a Monte Sant’Elia (Palmi) per percorrere il Sentiero del Tracciolino, da cui si scorge un panorama incantevole. Il sentiero è lungo circa 7 km e inzia alle Tre Croci di Sant’Elia. Da qui si snoda in ripida discesa formando una serie di tornanti fino a raggiungere il centro urbano. Il consiglio è di organizzarsi prima con una guida, che vi farà percorrere il sentiero in totale tranquillià, raccontandovi tutto quello che ha da offrire questo meraviglioso luogo.

Una volta terminato il percorso, raggiungiamo un’altra tappa imperdibile di questo viaggio on the road: Scilla e Chianalea di Scilla. Sospese sopra una rupe tra l’azzurro del mare e del cielo essi rappresentano l’immagine di una Calabria ricca di borghi e piccoli centri ricchi di leggende, storia e paesaggi che rendono tutto semplicemente meraviglioso. Chianalea, il più antico borgo di Scilla è chiamato anche “la Venezia del Sud”. Le case sono costruite direttamente sugli scogli, separate l’una con l’altra da viuzze strette che scendono fino al mar Tirreno.
E’ un piccolo villaggio di pescatori dove vive ancora l’attività della pesca e del relativo turismo. Perdetevi tra le numerose viuzze e assaporate i sapori e gli odori di questo incantevole borgo. Arrivate in cima fino al Castello di Ruffo, un castello costruito a scopo militare, poi diventato residenza del conte Paolo Tuffo. Raggiungete la cima del castello, da cui potrete ammirare le isole Eolie e la Sicilia.

17 agosto

Inutile dirvi che una tappa assolutamente obbligatoria della Calabria è Reggio Calabria. In modo particolare una visita che sicuramente vi lascerà meravigliati è il Museo Archeologico Nazionale. Da quest’anno (considerando la situazione di emergenza legata al Covid-19) è obbligatoria la prenotazione sul sito e l’entrata sarà scaglionata. L’interno del museo (più di 11.000 mq) è strutturato su quattro livelli che raccontano la storia del popolamento umano in Calabria dalla preistoria alla romanizzazione. Infine, dedicate almeno un’ora del vostro tempo ad ammirare i magnifici Bronzi di Riace, scoperte nel 1972 nei fondali di Riace Marina.

Pentedattilo è la tappa successiva che ci attende. Chiamato anche “il borgo fantasma”.  Il nome deriva dalla particolare forma di questo monte assimilabile ad una mano ciclopica (penta + daktylos: cinque dita). La difficile collocazione di questo borgo, aggiunta anche alle impervie condizioni climatiche nel corso di diversi anni (terremoti e alluvioni), hanno portato gli abitanti a migrare verso altri lidi, tant’è che al giorno d’oggi il paese è disabitato (un solo abitante stabile). Fate un tuffo nel passato e ammirate tutto ciò che ha da offrire questo borgo (troverete il museo-negozio che racconta la storia di una specialità tipica calabrese nata qui appunto: il bergamotto).

Nel pomeriggio abbiamo concentrato poi la nostra visita alla scoperta delle costa del Mar Ionio, attraversando in parte il Parco Nazionale dell’Aspromonte per raggiungere un altro borgo. Classificato al 7° posto tra i 20 borghi più belli d’Italia, troviamo Gerace. La visita al Castello, il Duomo, Piazza del Tocco sono solo alcune dei posti da visitare, il tutto aggiunto da una vista spettacolare del mar Ionio. Da non perdere.

18 agosto

Gli ultimi giorni sono stati alla scoperta dell’altra costa della Calabria e non potevamo sprecare un minuto perchè le bellezze calabresi erano innumerevoli. La sveglia ogni giorno puntalmente segnava sempre le 8 di mattina e come prima tappa della giornata abbiamo scelto Badolato, un piccolo centro medievale dove si respirano ancora i profumi di una natura incontaminata. Addentrandosi tra i viottoli del borgo si viene rapiti dai profumi della vegetazione più selvaggia che si alternano a quelli delle spezie che condiscono i piatti della cucina locale.

Si è fatta ora di pranzo e i nostri stomaci cominciano a farsi sentire. Abbiamo entrambi voglia di mangiare del pesce e sappiamo che andando a Soverato troviamo sicuramente una vasta scelta di locali. Una delle mete turistiche più gettonate della Calabria grazie alle sue spiagge bianche e al mare cristallino e profondo.

Caminia infine è l’ultima tappa di quest’altra ricca giornata. Prima di partire, come per ogni viaggio, ho steso un fitto programma per i dieci giorni che ci avrebbero portato alla scoperta di questa ricca regione. Chiedendo poi consigli ad amici e conoscenti tutti mi hanno consigliato di andare a Caminia, una delle spiagge più belle della costa ionica. Secondo voi me la sono fatta scappare? Assolutamente no, anzi, abbiamo voluto dedicare tutto il pomeriggio immersi nelle acque di questa meravigliosa baia adagiata su di un lembo di costa ionica chiamato “Golfo degli Aranci”.

19 agosto

Gli ultimi due giorni di tour li abbiamo voluti dedicare sia al mare che all’ultimo borgo: Roseto Capo Spulico. Parlando di mare, nella provincia di Crotone si trova Isola di Capo Rizzuto, una cittadina litoranea che offre spiagge dorate e mare cristallino. Abbiamo deciso di farci un paio di tuffi sia al Villaggio Spiagge Rosse, all’interno del quale potete anche immergervi in un litorale ricco di un mix tra argilla e arenaria. Basterà raccogliere facilmente dal fondale dei pezzi di argilla molle e applicarli su tutto il corpo per fare dei veri e propri fanghi di argilla naturale. La pelle rimarrà liscissima!

Le Castella, una delle più celebri zone balneari della zona, apprezzata per le sue spiagge dalle sfumature rossastre e per le sue acque limpide e ricche di fauna. Inutile dire che in Calabria si ha veramente l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda le spiagge.

20 agosto

Roseto Capo Spulico, l’ultima tappa di questo incredibile viaggio on the road in Calabria e una delle mete turistiche più ambite del Sud Italia, grazie al suo mare incantevole e alla sua natura incontaminata. Racchiuso  nella cinta muraria batte il cuore pulsante il magnifico borgo di Roseto.

La perla del Tirreno

Vacanze alla scoperta della nostra magnifica Italia. Questo è quello che ho continuato a dire in questo periodo di incertezze. Spesso (e purtroppo) con l’avvicinarsi delle ferie estive, in fase di organizzazione viaggi si tende a dare priorità a destinazioni estere, fuori dall’Italia. Non c’è un particolare motivo adi questa scelta: voglia di evadere, di vivere esperienze uniche e irripetibili, tuffarsi in un mare cristallino, visitare città e conoscere culture diverse.

Nel corso dei miei viaggi, nonostante abbia vissuto anche all’estero, non mi sono mai sentita a casa come nella mia amata Italia. Pregi e difetti a parte, la nostra nazione è un museo a cielo aperto, ricco di storia, tradizioni e cultura.

Dopo varie riflessioni ho deciso quindi di prenotare un tour della Calabria, una regione mai vista prima di oggi. Dieci giorni comprensivi però anche di una tappa immancabile: Maratea.

Il 10 di agosto si parte dalla Toscana, ci aspettano circa 600 km. La strada è sicuramente lunga, ma la voglia di scoprire nuove città ripaga di tutta la stanchezza di una sveglia suonata troppo presto per essere in ferie.

Cosa vedere

Chiamata anche “Perla del Tirreno” Maratea è di fatto l’unico comune in Basilicata ad affacciarsi sul Tirreno. Paesaggi pittoreschi in montagna e al mare. Diversi sono però i motivi per i quali questa città è tanto conosciuta: Maratea è infatti la città delle 44 chiese per i suoi numerosi edifici religiosi e spirituali. Dedicate un paio di ore alla scoperta del centro storico, un gioiellino.
Inoltre, 32 km di costa tirrenica, disseminati di grotte, la più importante è la “Grotta delle Meraviglie“, ricca di bellissimi stalattiti e stalagmiti.
Per ultimo (e non per ordine di importanza) tappa obbligatoria al Cristo Redentore, situato sul monte San Biagio, realizzato dallo scultore fiorentino Bruno Innocenti tra il 1963 e il 1965. Per arrivare al Cristo due sono le opzioni:

  • macchina: con la macchina arriverete ad un paio di km prima della statua. Troverete un parcheggio e da lì ci sarà una navetta ad attendervi che vi porterà in cima (costo di 3€ a/r);
  • taxi: se non disponete della macchina, una soluzione potrebbe essere quella di prendere un taxi che vi porterà al parcheggio delle macchine. Da lì, anche in questo caso, si prenderà la navetta per arrivare al Cristo Redentore.

Grand Hotel Pianetamaratea

Dopo 6 ore di viaggio arriviamo a Maratea. Una leggera pioggia ci dà il benvenuto ma sono felice e curiosa come una bambina di scoprire la struttura dove verrò ospitata per una notte: Grand Hotel Pianetamaratea.

Alla reception ci accoglie Roberta, una ragazza solare, appassionata del suo lavoro. Inutile dirvi che nel momento in cui entro in camera i miei occhi brillano. Situato in una posizione suggestiva e panoramica, lungo la collina della famosa statua del Cristo Redentore e a soli 4 km dal centro l’hotel è sensazionale, con una bellissima suite che affaccia sul mare con vista sul Cristo Redentore. Rimango senza parole.

La struttura

Il Grand Hotel Pianetamaratea è strutturato su 7 piani e dispone di 151 camere matrimoniali e 10 suite, un luogo confortevole in cui tornare con piacere dopo una giornata trascorsa al mare o in escursione. L’hotel risponde perfettamente alle esigenze di coppie, famiglie con bambini e piccoli gruppi.

Oltre a questo durante il nostro soggiorno abbiamo cenato presso la struttura “Le Nuvole” che dispone di una spettacolare terrazza panoramica. La cucina è ottima, prodotti freschi e gustosi che spaziano da sapori mediterranei a nazionali e internazionali, riuscendo a proporre pietanze in grado di soddisfare anche i palati più esigenti.

Il giorno seguente ci siamo svegliati e dopo una breve colazione ci siamo diretti alla spa, dove abbiamo trascorsole ultime ore in totale relax e, cigliegina sulla torta, mi sono fatta un massaggio rigenerante.

Ringrazio ancora Grand Hotel Pianetamaratea per avermi fatto scoprire una struttura unica e un posto eccezionale che non posso non consigliarvi.

Folklore tra cibo e storia, Napoli

Napoli, una città che brulica di storia e di vita. Vi aspetterà un weekend all’insegna del Folklore tra cibo e storia.

Il capoluogo della Campania è veramente sorprendente: sarete immersi in via acciottolate, beni culturali dal fascino incantato e da profumi di ogni genere. Visitare Napoli non è facile; è molto caotica, per questo cercate sempre di andare a piedi o di usare la metropolitana piuttosto che un taxi. Piccoli tragitti potrebbero rivelarsi infiniti.

I monumenti e i quartieri da vedere sono tantissimi e di una bellezza incredibile, per questo consigliamo almeno un weekend lungo di tre giorni per riuscire a godervi la città per intero.

Intanto non possiamo non introdurvi Spaccanapoli. Si tratta di una strada che taglia in due parti la città, infatti vista dall’alto sembra proprio una linea retta che passa per il centro di Napoli. Spaccanapoli percorre i quartieri Spagnoli fino ad arrivare al quartiere Forcella. Questa lunga via è il fulcro della cultura e della vita napoletana, infatti, le sue strade acciottolate, i profumi e i negozi caratteristici raccontano molto sulla storia di questa incredibile città. E’ il vero folklore tra cibo e storia.
Per ammirare il fascino di Spaccanapoli vi consigliamo di salire su un punto panoramico.

Primo giorno

  • Duomo: la Cattedrale di Santa Maria  Assunta è un’ importante basilica, nonché il duomo di Napoli. Si tratta di una delle più importanti chiese della città sia dal punto di vista artistico che culturale, infatti, la chiesa ospita tre volte all’anno il rito dello scioglimento del sangue di San Gennaro. La facciata del Duomo è alta circa 50 metri e dotata di tre portali.
  • San Gregorio Armeno: questa via, nel centro storico di Napoli, è celebre per le botteghe artigiane di presepi. Questa è la zona più caratteristica della città, dove troverete il vero folklore tra cibo e storia. Il consiglio è quello di passeggiare (facendovi largo tra i turisti ovviamente) nella via, affacciandovi sulle pittoresche traverse che la incrociano. Andando sotto Natale l’arte dei presepi che caratterizza la strada è alle stelle: dovrete per forza comprare almeno una statuina e sarete immersi in un’atmosfera magica. Riassumendo: San Gregorio Armeno è l’arte dei presepi fatti a mano.
  • Chiesa di Santa Chiara: una se non “la” chiesa che maggiormente ci ha colpito. Si tratta di una basilica gotica caratterizzata da 4 chiostri monumentali, scavi archeologici nell’area circostante e diverse sale nelle quali è ospitato il museo dell’opera. Sorge nel cuore del centro storico napoletano e la sua costruzione ebbe inizio nel 1310 per volontà del re Roberto d’Angiò. La facciata è sobria ed imponente con un grande rosone centrale. Aperta dalle 9.30 alle 17.30 ogni giorno escluso la domenica che è aperta dalle 10 alle 14. Il costo del biglietto intero è di 6 euro.
  • Cappella di San Severo: il museo cappella San Severo è un gioiello patrimonio internazionale della cultura. Sembra di trovarsi fuori dal tempo, infatti, l’atmosfera è unica. La scultura che attira la maggior attenzione è il Cristo Velato la cui immagine ha girato il mondo proprio per la tessitura del velo in marmo, infatti è una delle opere più suggestive al mondo. Raccomandiamo di prendere i biglietti in anticipo sull’apposito sito perché è una meta molto ambita dal turismo. Orari: domenica, lunedì, mercoledì, giovedì venerdì 9-18.30; sabato 9-20; martedì chiuso.

Per il percorso su Google Maps clicca qui

 

Secondo giorno

  • Museo archeologico: il museo archeologico nazionale di Napoli è un ente museale storico, infatti, è considerato uno dei musei più importanti al mondo per quanto riguarda la storia romana. Vi consigliamo di dare un’occhiata sul sito per organizzare la vostra visita e per seguire le collezioni e le mostre in corso. Per info sui biglietti e sugli orari cliccate qui.
  • Napoli sotterranea o galleria Borbonica: se andate a Napoli non potete perdervi Napoli Sotterranea. Da oltre 30 anni questo tour offre escursioni (gite attraverso 2400 anni) in luoghi affascinanti e suggestivi della città. L’ingresso è nel cuore del centro storico in Piazza San Gaetano 68 e vi verrà mostrato attraverso un percorso sotterraneo fatto di cunicoli, la storia della città. Per maggiori info cliccate qui. Una valida alternativa può essere la Galleria Borbonica, il cui principio è similissimo a quello di Napoli Sotterranea. Infatti, è una cavità sotterranea di Napoli (in cui si può scegliere diversi tipi di percorsi). Scegliendo il percorso avventura sarete muniti di elmetto e torcia e visiterete un’antica cisterna navigando su una zattera. Per maggiori info cliccate qui.
  • Castel Sant’Elmo: si tratta di una bellissima fortezza/museo da cui ammirare il panorama su tutta Napoli. Si trova infatti a 250 metri sopra il livello del mare, sulla parte alta di una collina del quartiere Vomero. Noi siamo salite al castello prendendo l’apposita funicolare a Chiaia; la fermata a cui scendere è piazza Amedeo. Ammirerete Napoli in tutto il suo splendore. E’ una tappa obbligatoria!

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Terzo giorno

  • Chiaia: la zona elegante della città, ricca di negozi raffinati e boutique. E’ il quartiere ideale dove rilassarsi guardando qualche vetrina e affacciandosi sugli scorci che solo Napoli può regalare. Infatti, uno dei motivi per passare in questo quartiere è la sua posizione affacciata sul Golfo di Napoli.
  • Via Toledo: questa via è una delle principali arterie della città e anche questa una tappa obbligatoria per lo shopping. Ormai quasi totalmente pedonale, è il luogo ideale per ammirare l’architettura degli edifici che la circondano e gustare qualche specialità della pasticceria napoletana. Un elemento importante di via Toledo è la Galleria Umberto I che è, ed è stata, uno dei centri del commercio più fiorenti.
    Chi ci arriva in metro sarà fortunato perché la fermata Toledo è veramente splendida dal punto di vista architettonico.
  • Piazza Plebiscito e Palazzo Reale: piazza del Plebiscito è ubicata al termine di via Toledo e con 25.000 metri quadrati di piazza, è una delle più grandi d’Italia. Nel centro si trovano due statue equestri ed è famoso il gioco di attraversare bendati la piazza in linea retta partendo dalla porta di Palazzo Reale (al centro tra le due statue)… nessuno riesce a portare a termine l’impresa! Palazzo Reale, oltre ad essere uno dei luoghi d’arte della città era una delle residenze dei Borboni di Napoli durante il Regno delle due Sicilie. Chiuso solamente il mercoledì, è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19 ed è gratuito per molte categorie. Il prezzo del biglietto intero è 4€.
  • Castel dell’Ovo: si tratta del castello più antico di Napoli ed è uno degli elementi che spicca maggiormente nel panorama del golfo. Attualmente, il castello è collegato al Lungomare della città attraverso un ponte sul mare e circondato da Borgo Marinari, animato da ristoranti e bar. Il castello è visibile tutti i giorni ad ingresso libero, orari: 12-15; 18.30-20.30
  • Lungomare Caracciolo: come gran finale di giornata e della vacanza non c’è niente di meglio che passeggiare sul Lungomare. Da lontano se guardate attentamente scorgerete anche il Vesuvio!

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Dove mangiare:

Colazione:

Gambrinus: storico caffè letterario datato al 1860. Caffetteria squisita, colazione ricca con pasticceria di tutti i tipi. Colazione anche all’americana. Sarete immersi in un’elegante locale in stile liberty.
Indirizzo: Via Chiaia 1/2

Vero bar del professore: conosciuto per uno dei “caffè” più buoni di Napoli. Un mix di tradizione napoletana e innovazione, per questo nasce qui il caffè alla nocciola, squisito, una vera e propria novità nel mondo del caffè.
Indirizzo: Piazza Trieste e Trento,46

Officina Ba bar: bar più di nicchia, si tratta infatti di una bakery, quindi non un luogo tipico napoletano. Perfetto se volete gustare i pancake!
Indirizzo: Via Santa Lucia, 169

Pranzo:

Renzo e Lucia: perfetto se vi trovate nella zona di Castel San’Elmo. Pranzerete con una meravigliosa panoramica su tutta Napoli. Cucina Gourmet con piatti creativi improntati sulla tradizione italiana. Andateci assolutamente, anche solo per un caffè, rilassandovi sulla meravigliosa terrazza.
Indirizzo: Via Tito Angelini, 33

Trattoria Nennella: cucina tradizionale caratterizzata da piatti mediterranei e tradizionali come il crocchè di patate o gli arancini di riso. Assolutamente artigianale caratterizzato da grande attenzione per le materie prime. Perfetto anche per pranzi di gruppo.
Indirizzo: Vico Lungo Teatro Nuovo, 103/104/105

La Scialuppa: piatti di terra e piatti di mare ma con una caratteristica comune: fatti a mano, quotidianamente, con attenzione per il prodotto, seguendo la sua stagionalità e con la sapienza di grandi chef. Atmosfera romantica e rilassata.
Indirizzo: Piazzetta Marinari, 5

Cena:

Vesi: ecco un ristorante dove potrete gustare la classica pizza napoletana. La tradizione viene innovata e perfezionata con squisite pizze gourmet, irresistibili. Inoltre, gli ingredienti e le materie prime sono squisite e ricercate.
Indirizzo: Via Michelangelo 77/79/81

La figlia del presidente: se siete a Napoli non potete non assaggiare la pizza fritta. E qui, da “La figlia del Presidente” potrete assaggiare questa specialità unica.Prodotti genuini di origine campana serviti con una professionalità che vi farà sentire a casa.
Indirizzo: Via Grande Archivio, 24

Antica Trattoria Capri: piatti di pesce che raccontano la tradizione napoletana, ecco che cos’è l’Antica Trattoria Capri. Consigliatissimo il pacchero fritto con ripieno di ricotta. Questo posto rappresenta il vero Folklore tra cibo e storia.
Indirizzo: Via Speranzella, 110

Locali notturni:

Chandelier Cafè: bar elegante e di classe con un  servizio ottimo. I cocktail sono curatissimi e con una vasta scelta di distillati.
Indirizzo: Vico Belledonne a Chiaia 34/35

Slash: riaperto da pochissimo tempo lo Slash vi coinvolgerà in serate danzanti e momenti di arte e cultura. Grande attenzione per i cocktail anche solo per un semplice Gin Tonic.
Indirizzo: Via Vincenzo Gemito, 20

Happening: Assolutamente il nostro locale preferito a Napoli. Atmosfera originale con una vasta selezione tra distillati, liquori, cocktail, birre e vini. Inoltre, è strutturato su due diversi piani dove si può passare da un’atmosfera lounge ad una più festaiola.
Provate il famoso cocktail Hemingway Special.
Indirizzo: Via Bisignano, 2

 

Isole Borromee: un’esperienza sul lago

Per tutti coloro che desiderano godersi in giornata o durante il weekend, un’esperienza sul lago, le isole Borromee possono essere un’eccellente soluzione. Si trovano sul Lago Maggiore, esattamente di fronte a Stresa e Pallanza e a circa un’ora da Milano.
L’arcipelago delle isole Borromee si compone di tre isole (Madre, Bella e dei Pescatori), un isolino e uno scoglio. Furono i Borromeo a dare inizio alla trasformazione delle isole costruendovi ville con elaborati giardini di cui ne divennero i proprietari.
L’isola Madre e l’Isola Bella, dette anche “le sorelle”, sono mete ambitissime dal turismo che ne apprezza le architetture vegetali, composte da oltre duemila varietà di specie differenti. La nobile famiglia possiede tuttora le isole sorelle e i due scogli noti come Castelli di Cannero.

Come arrivare

  • Auto: Autostrada dei laghi in direzione Gravellona Toce, uscita Carpugnino. Seguire le indicazioni per Stresa. Inoltre, da Stresa ogni mezz’ora partono i traghetti per le isole.
  • Treno:
    Ferrovie dello stato: linea Milano-Sempione, fermata Stresa.
    Ferrovie Nord: linea Milano-Laveno, fermata Laveno.
  • Autobus: linea VB Arona Milano. Le partenze sono da Milano Lampugnano, fermata B5.

Isola Bella

Consigliamo come prima tappa l’isola Bella perché è quella in cui si trascorre solitamente più tempo. L’isola Bella è uno scrigno dell’arte barocca sospeso nel lago.  Se decidete di soggiornare una notte questa isola è quella che consigliamo. Da vedere sull’Isola Bella:

  • Palazzo Borromeo: dal 1650 il Conte Vitaliano Borromeo decise di trasformare uno scoglio in un luogo meraviglioso. Ci sono voluti 4 secoli per completare la splendida opera che comprende il palazzo Borromeo e i suoi giardini. Il percorso all’interno della dimora è affascinante e attraversa le sale storiche tra cui: Le Sale del Trono e delle Regine, la stanza di Napoleone, la Galleria del Generale Berthier. Al piano inferiore sono situate sei grotte, rivestite da ciottoli, stucchi e marmi; infatti, questo luogo è stato immaginato dal conte come luogo di frescura e diletto.
  • Giardino Barocco: nel mondo è celebre e meta turistica ambita il giardino Barocco del palazzo. Al centro si trova il teatro Massimo, composto da dieci terrazze che vanno a formare una piramide e adornato da statue, fontane e possenti alberi. Il visitatore ancora oggi può percorrere i viali del giardino fino a salire sull’alto della terrazza più grande e ammirare la distesa del lago.

Il costo del biglietto per visitare il Palazzo Borromeo (Palazzo + Giardino) è 13,50. Se si decide di includere nel biglietto anche la visita all’Isola Madre il costo è di 24€, utilizzabile in un solo giorno.

Isola Madre

Con i suoi otto ettari di estensione è la più grande delle Isole Borromee. L’anima dell’isola è il suo parco, che nel tempo ha donato a questo angolo un’immagine sempre nuova. Da tenuta agricola con piantagioni di fichi, viti, ulivi e castagne, alla creazione di terrazze all’italiana con aranci, limoni e cedri. A partire dall’Ottocento, la vasta area agricola venne trasformata progressivamente in un giardino all’inglese con la costruzione delle prime serre. Rare specie botaniche provenienti da tutto il mondo, animali dai piumaggi variopinti e una foltissima vegetazione fanno di quest’isola un paradiso. La destinazione perfetta per gli amanti della natura. Un’esperienza sul lago.
Il Viale d’Africa è il tratto che regala il benvenuto sull’isola fino ad arrivare al Piazzale dei Pappagalli in cui voliere di pappagalli e scorci mozzafiato sul lago ci invitano ad una sosta prima di entrare nel palazzo.

  • Il Palazzo: il palazzo dell’isola Madre, aperto al pubblico dal 1978, è allestito con preziosi arredi provenienti dalle varie dimore della famiglia Borromeo che ricalcano lo stile e il modo di vivere degli anni XVI e XVII. Di particolare bellezza il salotto veneziano con le pareti decorate e i teatrini con le marionette destinate all’intrattenimento e allo svago.

Il giardino rimane comunque la parte più affascinante anche perché durante la vostra passeggiata vi verranno incontro parecchi pavoni dalle bellissime piume colorate.
Consiglio: guardate il calendario delle fioriture così da andare nel momento giusto!

Isola dei Pescatori

L’isola Superiore, detta anche dei Pescatori, è la più piccola tra le isole Borromee. E’ ubicata più a nord rispetto all’isola Bella, da cui è separata da un isolotto. Unica tra le isole ad essere abitata tutto l’anno, l’isola ospita un piccolo villaggio di 50 abitanti caratterizzato da una piazzetta racchiusa da piccoli vicoli che si intersecano tra di loro.
Come potete intuire dal nome, la pesca è un’attività assai praticata su questa isola, potrete infatti gustarne i suoi frutti.

Dove Mangiare:

  •  Il Fornello: il Bistrot “Il Fornello, bottega con cucina” situato nel vicolo del Fornello è il luogo ideale per una sosta gourmet: sulla terrazza si degustano piatti della tradizione italiana rivisitati in chiave contemporanea. Oltretutto, nella bottega accanto è possibile acquistare ingredienti e materie prime. Aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 18. In alta stagione il venerdì, sabato e domenica, la cucina resta aperta fino le 21.30 E’richiesta la prenotazione.
    Isola: Isola Bella
  • Ristorante Elvezia: ambiente curato dotato di terrazza. Personale gentilissimo. Potete gustare specialità di pesce di lago e altro, i piatti sono abbondanti e deliziosi.
    Isola: Isola Bella
  • Trattoria Imbarcadero: Il ristorante è sito all’interno di mura storiche e si espande salendo dalla riva fino alla via principale interna. Affacciandosi sul lago si compone di una terrazza direttamente a riva, un terrazzino sopraelevato, una sala interna e una saletta superiore. Piatti e pietanze ottimi. Consigliato il menu’ fisso con pesce di lago.
    Isola: Isola dei Pescatori

Durante il weekend un’esperienza sul lago è proprio quello che ci vuole. Non lasciatevi sfuggire questa occasione!

 

Toccata e fuga a Lucca, la perla della Toscana

L’estate sta finendo, ma non la voglia di continuare a viaggiare. Le calde e afose giornate vengono spazzate da una leggera brezza autunnale. Cosa c’è di più bello che godersi una toccata e fuga a Lucca, perla della Toscana? E’ una meta perfetta da visitare durante una domenica di autunno (così come anche Parma), quando le piazze sono piene ma non troppo, così da poterla vedere a 360 gradi, circondata da chiese, campanili e palazzi storici. Città molto particolare, ha una lunghissima storia ed è molto difficile visitare Lucca in un solo giorno. Ma se avete soltanto il tempo per una toccata e fuga, potete iniziare dai suoi bellissimi monumenti principali. Avrete così sicuramente la voglia di tornare e scoprire le sue bellezze più nascoste.

Mura di Lucca

Appena arrivati a Lucca, sia che uno arrivi con l’auto o con il treno, la prima cosa che colpisce sono sicuramente le imponenti mura. Queste mura sono relativamente recenti (iniziate nel XVI secolo e terminate un secolo e mezzo dopo) e sono al secondo posto in Europa come lunghezza, con i loro 4 km e 200 metri.
All’interno del centro storico circondato da questa cinta ci sono resti di altre mura più antiche (romaniche e medievali). Il consiglio è quello di affittare delle bici (una volta entrati) per godervi al meglio questo percorso. Se poi la pedalata vi toglie energie, non potete non perdervi una pausa al Ristorante Caffetteria San Colombano, ottimo!

Duomo di Lucca

Dedicato a San Martino, è la cattedrale più antica della Toscana. Fondato nel VI secolo da San Frediano Vescono, fu completamente ricostruito a partire dal 1060 e nel 1070 fu consacrate dal vescovo di Lucca Anselmo da Baggio, da poco diventato papa Alessandro II.
Orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 18.30. Sabato dalle ore 9.30 alle ore 18.45. Domenica e festivi dalle ore 12.00 alle ore 18.30

Chiesa di San Michele in Foro

Situata nella Piazza di San Michele, in un’area delimitata da piccole colonne bianche in marmo, la chiesa ha la facciata tipica del romanico pisano e presenta 4 ordini di logge. Sulla sommità si erge la statua di San Michele Arcangelo, legata ad una leggenda molto particolare; si narra che nella statua sia stato incastonato uno smeraldo che in particolari condizioni di luce emana uno scintillio.
Orari: da lunedì a domenica dalle ore 7.40 alle ore 12.00 e dalle ore 13.00 alle ore 15.30

Statua di Giacomo Puccini

Non tutti lo sanno ma Lucca è la città natale del famoso Giacomo Puccini. Lungo via San Paolino potrete fermarvi davanti alla Chiesa di San Paolino e San Donato in marmo bianco, dove Giacomo Puccini suonava sin da piccolo. Davanti a voi troverete la statua che rappresenta il giovane elegante seduto a fumare.

Torre Guinigi

La più antica torre di Lucca per la particolare presenza di lecci sulla sommità, posti qui dalla famiglia dei Guinigi. I Guinigi erano i signori della città, che contava all’epoca circa 250 torri. In pietra e mattoni è alta 45 metri e salendo 230 scalini si può arrivare alla cima e osservare la città dall’alto. Il prezzo all’ingresso è di 4€.
Orari: da lunedì a domenica dalle ore 9.30 alle 19.30 (l’orario di chiusura varia a seconda del mese. Per info consultate il sito)

Via Fillungo

La via principale della città taglia in due il centro storico ed è costeggiata da sontuosi edifici medievali e antiche botteghe, come panetterie e gioiellerie. Lungo questa via, che porta alla scoperta della cittadina, si può fare shopping, bere un caffè o semplicemente passeggiare. Lasciatevi stupire dalla sensazione di tranquillità e pace che regna a Lucca.

Piazza dell’Anfiteatro

Una delle piazze più caratteristiche d’Italia, costruita su un antico Anfiteatro Romano. La piazza costellata da piccole attività locali è spesso sede di eventi e manifestazioni. Molto particolare per le case gialle che circondano chi sta al centro della piazza. Da qui potrete scattare ottime foto panoramiche.

Basilica di San Frediano

Meno conosciuta rispetto al Duomo, questa bellissima basilica merita una visita. Situata in una piazza che dà su via Fillungo, salta subito all’occhio il bellissimo mosaico sulla facciata. Entrando potrete notare un’imponente struttura a 3 navate.
Orari: tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 18.30

Per il percorso su Google Maps clicca qui

Consigli su dove mangiare

Colazione

  • Pasticceria Buralli: ogni volta che vado a Lucca non vedo l’ora di fermarmi in questa pasticceria, per una colazione o uno spuntino veloce. Cibo di ottima qualità, preparato con cura sia per chi è a dieta sia per chi vuole esagerare.
    Indirizzo: viale Europa, 797
  • Caffè Santa Zita: nella zona di Piazza San Frediano spicca questa bellissima biscotteria dal gusto retrò che si ispira ad una delle Sante più amate della città. Qui ci si può fermare in qualsiasi momento della giornata per gustare anche i loro prodotti.
    Indirizzo: piazza San Frediano, 4
  • Caffetteria Turandot: una delle migliori pasticcerie di Lucca che gode, oltre che di un’ottima colazione, anche di una stupenda vista sulle bellissima chiesa omonima di San Michele.
    Indirizzo: piazza San Michele, 8

Pranzo

  • Santa Cristina Enoteca: in una posizione strategica questo locale è ottimo per una breve sosta durante il pranzo. Consiglio la zuppa di fatto e quella di cipolle, servite entrambe con dei crostoni.
    Indirizzo: piazza XX Settembre, 2
  • Local Food Market: non è solo una bottega in cui poter acquistare prodotti genuini e di nicchia, non è solo un ristorante e non è solo una pizzeria, ma vuole essere una custode della cultura enogastronomica del territorio toscano.
    Indirizzo: via S. Paolino 130/132
  • L’Anciua: propone piatti tipici della cucina, sia di carne che di pesce, serviti in un locale confortevole e accogliente, accompagnati da ottimi vini e con la possibilità di scegliere tra diversi tipi di menù.
    Indirizzo: via Antonio Mordini, 78

Cena

  • Locanda Tre Merli: il locale è stato ristrutturato di recente e accoglie la sua clientela in ambienti luminosi ed eleganti. All’ingresso troverete un bancone da bar e una comoda area di accoglienza. Il consiglio è quello di provare le specialità tipiche della tradizione lucchese: tordelli al ragù, pasta alla tordellata, filetti di manzo, affettati e formaggi del luogo e tanto altro!
    Indirizzo: via dell’Anfiteatro, 15
  • Buca di Sant’Antonio: nel cuore della bellissima Lucca, un locale elegante, affollato ma non rumoroso. Cena nella tradizione toscana con la fiorentina a farla da padrone, di ottima qualità. Assolutamente consigliato.
    Indirizzo: via della Cervia, 3
  • Osteria Baralla: in questo caratteristico locale si gusta una buona cucina tradizionale. Tra le ricette stagionali vi consiglio l’antica “garmugia” (zuppa lucchese di legumi con fave, piselli, carciofi, asparagi e carne di vitelli), terrine di carne, salumi di cinta senese. Da non perdere anche la classica fiorentina di carne chianina.
    Indirizzo: via dell’Anfiteatro, 5/7/9

Locali per la sera

  • Franklin ’33: un vero a proprio punto di riferimento della mixology cittadina, il cui nome venne scelto in onore del presidente americano Roosevelt che nel 1933 abolì il proibizionismo. Lo stile degli interni riporta subito al periodo storico della Golden Age. Da provare il cocktail più famoso del locale: “l’Americano di Lucca”
    Indirizzo: via San Giorgio, 43
  • Mixi Gastropub: locale perfetto per fare un gustoso aperitivo e dove si può cenare senza spostarsi. Si passa dal bancone del bar (con un bartender dedicato) al tavolo apparecchiato in pochi passi. Il tutto condito da una vista invidiabile sulle Mura di Lucca e sulla Casa del Boia.
    Indirizzo: via dei Bacchettoni, 17
  • McCulloughs Irish Pub: locale che offre una vasta selezione di birre artigianali e musica live. Imperdibile!
    Indirizzo: via Giuseppe Mazzini, 135

Non ci resta che augurarvi buon weekend e buon appetito!

Dove c’è Sestri c’è casa

Dove c’è Sestri c’è casa. Il titolo perfetto per scrivere di Sestri Levante, una preziosa perla in Liguria. Per me questo luogo ha un significato particolare, ci sono praticamente cresciuta, trascorrendoci intere estati e lo riconosco un po’ come una seconda casa, quella estiva e legata al relax senza pensieri. Per questo, chi meglio di me può darvi dei consigli sul vostro soggiorno a Sestri?

Innanzitutto, appena giungete in terra Sestrese, dovete assolutamente comprare la focaccia, qualsiasi ora sia. Per me è legge. Si, perché la focaccia di Sestri non ha paragoni, croccante ed oleosa al punto giusto. Non sarà un compito arduo, il carugio straripa di focaccerie (andate da Ambaradan, via XXV Aprile, 57) anche se la mia preferita rimane la Spiga d’Oro.

Se state cercando una spiaggia attrezzata o libera, tutto il lungomare ha una lista di bagni pronti ad ospitarvi. Se posso suggerirvene uno, segnatevi “I Bagni Sempione“, quelli azzurri non lontani dal carugio. La spiaggia dei Sempione è di dimensioni considerevoli, con ombrelloni non ammassati e inoltre, sono adattissimi per bambini, famiglie e gruppi di amici. Essendoci il bar potete pranzare direttamente sotto la rotonda e subito dopo pranzo la partita a carte è d’obbligo.
Qualora veniste a Sestri accompagnati da amici a quattro zampe, alla fine del lungomare verso le gallerie di Sant’Anna, troverete delle apposite spiagge per cani, dove potranno nuotare e stare sulla sabbia! Ricordate “Dove c’è Sestri c’è casa”.

Se, invece, preferite un’escursione piuttosto che il caldo sole sul lettino, ad esempio alle Cinque Terre, Portofino o San Fruttuoso, potete andare al molo e prendere l’apposito traghetto. Per info cliccate qui.

 

Questione di Food

Io, solitamente amo pranzare in spiaggia, con un pezzo di focaccia o un’insalatona ai bagni, ma ci sono alcuni bar/ristoranti che, per chi non è mai stato, vale la pena testare. Sto parlando, ad esempio, del Caffè delle Fiabe. Provate le focaccine ripiene, sono davvero squisite! Il servizio è ottimo e sono sempre davvero gentilissimi.
Vale la pena fermarsi anche per colazione o per un caffè con panna. Un altro posto che per pranzo consiglio è il Cutter Cucca. In realtà, lo consiglio per colazione, pranzo e aperitivo. Relax e vista sul mare.

La merenda è fatta di gelato obbligatorio. La migliore gelateria a Sestri, a mio parere, è Tama: gelato artigianale o granita con frutta fresca + panna, ed è fatta. Ne rimarrete estasiati. Se invece avete voglia solamente di granita allora quella del Caffè Tritone è insuperabile. Vi consiglio di provare quella al fico.
Sicuramente girando per il carugio vi capiterà più volte di affacciarvi sulla Baia del Silenzio. Mattina, pomeriggio o sera che sia, è sempre uno spettacolo. Per godervi il panorama sedetevi al Citto Beach, magari quando tornate dalla spiaggia e mentre gustate un prosecco fresco al tramonto. Se, invece, volete restare con i piedi nella sabbia allora l’aperitivo al Bistrot Mare è perfetto per voi. Il prosecco è una costante ma ci potete aggiungere anche piatti a base di pesce fresco.

Per quanto riguarda la cena, ho tantissimi posti che amo e che mi sento di elencarvi:

  • Shamadda: nel bel mezzo del carrugio, Shamadda offre piatti della tradizione genovese. Da assaggiare i diversi tipi di farinata, oltre alla classica anche quella alla crescenza e al pesto.
    Indirizzo:Via XXV Aprile, 179
  • Tapullo: non so mai se definirlo cena o aperitivo rinforzato. Si trova alla fine della Baia, ed era un tempo un convento. E’ possibile degustare ottimi salumi e specialità liguri con un panorama a 360 gradi sulla Baia.
    Indirizzo:Via Portobello 16030
  • Polpo Mario: locale accogliente e di qualità. I piatti sono molto curati. Provate gli spaghetti al ragù di polpo!
    Indirizzo:Via XXV Aprile, 163
  • Agriturismo Villa Casaggiori: non si trova proprio a Sestri Levante, infatti per arrivarci bisogna muoversi in macchina. Lo spostamento vale lo sforzo. Parecchie portate di antipasti aprono le danze, seguite da primi e secondi a scelta. Prezzo contenuto e prodotti di qualità!
    Indirizzo: Località Cassaggiori,2 
  • Vis a Vis: Si tratta di un albergo che domina il paese per la sua altezza imponente. Come Tapullo, anche questo lo definirei un aperitivo rinforzato. Il buffet caratterizzato sempre da una portata “calda” è buono e soddisfacente. La vista dall’alto su tutta Sestri è ciò che merita davvero la visita qui. Impagabile!
    Orario perfetto: tramonto.
    Indirizzo: Via della Chiusa, 28
  • Osteria la Mattana: Posizione comodissima, si trova infatti nel bel mezzo del carugio. Ottime le torte salate e la farinata. Unica pecca: non prendono prenotazioni.
    Indirizzo: Via XXV Aprile, 34

Dopo cena prendere da bere al Millelire e sedersi sui muretti in Baia è un must. E per ballare? Le piscine dei Castelli. Ci andrete a piedi costeggiando il mare verso il porto e ne rimarrete affascinati. Discoteca ampia e all’aperto, mette a disposizione diverse location con musica diversa: la scogliera, la spiaggia e le sale interne. A voi la scelta!

Logistica

Ricordatevi di prenotare con largo anticipo il vostro alloggio, soprattutto durante la stagione estiva. Gli alberghi non sono pochi ma andando a ridosso della data di partenza il prezzo potrebbe salire vertiginosamente. Qui sotto vi lascio alcune delle sistemazioni in cui mi è capitato di dormire e che, a seconda delle vostre esigenze, potreste trovare interessanti:

  • Sole&Luna: bed and breakfast sul lungomare, accogliente e abbastanza a buon mercato rispetto la media.
    Indirizzo: Via Milano, 4
  • Hotel Villa Balbi: in pieno centro, bellissimo. Lo riconoscerete perchè all’entrata ci sono due leoni di pietra. Camere spaziosi ed eleganti.
    Indirizzo: Viale Rimembranza, 1
  • Hotel Castelli: il mio preferito! Domina Sestri dall’alto, ha un servizio ottimo e offre una colazione con un buffet talmente ricco da rimanere a bocca aperta. Ne vale davvero la pena.
    Indirizzo: Via Penisola Levante, 26
  • Hotel Mira: proprio di fronte al mare, posizione comodissima e camere confortevoli.
    Indirizzo: Viale Rimembranza, 15

Un’altra soluzione potrebbe essere Airbnb.
Venendo in macchina il parcheggio è un tasto dolente. Ci sono tanti parcheggi a pagamento sparsi qua e là ma se volete parcheggiare gratis dovete prendere la strada che porta al cimitero e cercare di non spostare più la macchina.

Dove c’è Sestri c’è casa. Non lasciatevi scappare l’occasione di poterlo dire anche voi!

Ventiquattro ore a Catania

Avete mai provato a visitare in ventiquattro ore Catania? Sicuramente tutti diranno: impossibile! In questo articolo vogliamo raccontarvi quante cose si possono vedere in solamente una giornata. Catania mi accoglie con un sole cocente, 25 gradi e io non posso che essere felice. Distrutta 9 volte da terremoti, eruzioni, invasioni, 9 volte è stata ricostruita più bella di prima. Oggi i palazzi nobiliari e le chiese cittadine (lasciati per fortuna intatti da allora) hanno un valore architettonico di eccezionale valore, tanto che il centro storico di Catania è tutelato dall’Unesco come patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Qui di seguito tutto quello che non potete non vedere in ventiquattro ore a Catania.

Palazzo Biscari

Uno dei più importanti palazzi nobiliari della città di Catania. Fiore all’occhiello del capoluogo siciliano, è una tappa imperdibile che ci racconta secoli di storia. Rimasto di proprietà della famiglia Biscari, oggi è aperto al pubblico solo in determinati giorni e orari. Vi consigliamo per questo motivo di dare un’occhiata al loro sito per maggiori informazioni e sopratutto per prenotare una visita guidata.
Orari: tutti i giorni dalle ore 7.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00

Piazza del Duomo di Catania

Rappresenta il centro storico della città e il punto da cui ha origine la famosa via Etnea. Ospita al proprio interno numerosi monumenti, tra cui la Cattedrale di Sant’Agata e il Palazzo dei Chierici, entrambi uniti dalla porta Uzeda. Inoltre osserverete la magnifica Fontana dell’Amenano, il Palazzo del Municipio e la Fontana dell’Elefante.

Chiesa di Sant’Agata (Duomo di Catania)

Se vi trovate a passare per Catania il 5 febbraio noterete l’amore puro che i catanesi nutrono per Sant’Agata, la patrona della città a cui la cattedrale è dedicata. Costruita sui resti delle terme, il Duomo è stato più volte distrutto e ricostruito dopo diversi terremoti ed eruzioni dell’Etna. L’interno è maestoso con la cappella di Sant’Agata dove sono contenute le reliquie. Di fronte all’altare c’è la tomba di Vincenzo Bellini, musicista catanese di nascita.

Chiesa della Badia di Sant’Agata

Trattasi non solo di una bellissima chiesa in stile barocco catanese ma particolare è la possibilità di salire sulla cupola (al prezzo di 4€). Da questa posizione privilegiata ammirerete Catania dall’alto. Un po’ faticosa l’arrampicata ma una volta arrivati in cima lo spettacolo che si presenterà ai vostri occhi ripagherà lo sforzo.

Fontana dell’Elefante

Sapete perché il simbolo di Catania è un elefante? Secondo la popolazione catanese ha un nome ben preciso: “Liotru”. La scultura che rappresenta l’elefante poggia su un possente piedistallo ed è sormontata da un obelisco alto oltre tre metri. Si narra che ben prima della colonizzazione greca dell’isola la Sicilia fosse abitata da elefanti nani. Secondo la tradizione un elefante scacciò dall’area sulla quale sorge oggi Catania tutti gli animali pericolosi, facendo sì che potesse essere abitata. Sembra inoltre che in passato il Liotru fosse considerato una statua magica, in grado di proteggere la città dalle eruzioni sull’Etna.

Fontana dell’Amenano

Questa splendida fontana si trova sul lato sud di Piazza del Duomo, tra Palazzo Clerici e Palazzo Pardo. Questa fontana costituisce l’unico punto da cui è possibile osservare il fiume che scorre a circa due metri di profondità.

Piazza dell’Università

Questa piazza è circondata da due magnifici palazzi posti uno di fronte all’altro: Palazzo dell’Università (che ospita l’antica università) e Palazzo San Giuliano. Entrambi i palazzi presentano delle splendide facciate e meravigliosi cortili interni (il consiglio è di entrare nell’università per poterli ammirare). Da vedere i “Quattro lampioni” per i quali, ognuno di essi rappresenta un avvenimento leggendario di Catania.

Per il percorso su Google Maps della mattina clicca qui

 

Teatro Massimo Bellini

Trattasi di un gioiello architettonico di raro valore. Non vogliamo dirvi tanto su questo teatro, ma solo svelarvi che tuttora è considerato il teatro con l’acustica migliore del mondo. Le visite guidate sono disponibili dal lunedì al sabato alle ore 10.30, 11.30, 12.30 e nel pomeriggio alle ore 14.30, 15.30 e 16.30.
Per info e prenotazioni vi lasciamo il sito di riferimento.

Basilica Collegiata

Situata subito dopo la prestigiosa Università di Catania, la chiesa guadagnò nel corso della storia sempre più importanza e fu ampliata un una basilica a tre navate. Sin dal 1446 vi è adiacente anche un collegio di sacerdoti, motivo per il quale porta il nome attuale di “Collegiata”.

Chiesa di San Benedetto

E’ un esempio architettonico di tardo barocco catanese. All’interno sono da vedere il pavimento in marmi policromi intarsiati e i maestosi affreschi settecenteschi. Vi suggeriamo di vedere “l’Incoronazione della Vergine” dipinta nella calotta absidale e le scene della “Vita di San Benedetto”.

Anfiteatro Romano

L’anfiteatro è uno dei monumenti più significativi della città romana di Catania. La zona dove sorge, ora parte del centro storico della città, in passato era adibita a necropoli. Fa parte del Parco archeologico greco-romano di Catania. Una leggenda popolare infondata vuole che l’eruzione dell’Etna del 252 lo abbia raggiunto senza però distruggerlo.

Via Etnea

Il nome di questa via è legata al fatto che collega il mare (dalla porta della città vicina al porto) fino all’Etna, collegano tutti i paesi. Sommariamente la via si divide in tre zone, essendo lunga diversi chilometri. La prima parte è quella più bella per magnifiche passeggiate e va da Piazza Duomo ai cosiddetti Quattro Canti (un incrocio perfettamente quadrato con via dei Sangiuliani); la seconda parte arriva fino a piazza Borgo. E’ questa la zona più commerciale della città con tantissimi negozi. L’ultimo pezzo collega Piazza Borgo con il tondo Gioienni. Questa è la parte alta della via, percepita come la più periferica e per questo poco frequentata e ancora vecchia zona residenziale. Nella vostra passeggiata non dimenticatevi di fare un salto a prendere un arancino o un cannolo nei migliori bar della città: Savia e Spinella, di fronte alla Villa Bellini.

Giardino Bellini e Villa Bellini

La Villa Bellini è il parco più grande e anche il più bello nel centro di Catania. L’incantevole parco della città comprende numerosi spazi verdi, una maestosa scala e due colline da dove si può godere una magnifica vista di Catania. Un altro punto di richiamo è anche l’orto botanico: la data è costituita da fiori e viene ripiantata quotidianamente. Al nord della Villa Bellini troverete l’adiacente Giardino Botanico di Catania (per tutti gli orari cliccate qui sul link).

Orto Botanico

C’è un luogo nel cuore di Catania dove natura e storia si fondono insieme e dove, nella quiete dei vialetti delle geometrie perfette, corpo e mente si ritemprano scoprendo tesori botanici di rara bellezza. Si tratta dell’Orto Botanico dell’Università di Catania, un’oasi rigogliosa incastonata nel nucleo storico della città siciliana. Ciò che rende così speciale questo luogo non è soltanto l’immensa ricchezza del patrimonio botanico che custodisce, ma anche la bellezza dei suoi scorci e la magia delle sue atmosfere, rimaste intatte fino ad oggi.

Pescheria

La Peschieria (Piscarìa in siciliano) è l’antico mercato catanese de pesce che ancora oggi conserva e custodisce l’antico folclore. Se volete immergervi nel più antico e caratteristico luogo di Catania, non potete assolutamente non fare una visita tra i numerosi banchi della pescheria dove i mercanti invitano la gente ad acquistare il pesce fresco. Tra i più antichi monumenti della città, partendo dalla Porta di Carlo V arrivando fino in fondo a Piazza Alonzo di Benedetto e Piazza Pardo, si estende il mercato ittico.

Monastero dei Benedettini

Considerato uno dei più grandi complessi monastici d’Europa, oggi è sede del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università ed è visitabile grazie ad una bella visita guidata che vi consigliamo assolutamente di fare. Essa permette di ripercorrere i 500 anni di vita di questo luogo che ha ospitato i monaci e poi caserme, scuole, fino all’attuale destinazione.
Orari: aperto tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 17.00

Per il percorso su Google Maps del pomeriggio clicca qui

Consigli su dove mangiare:

Colazione

  • Bar Pasticceria Savia: una vera istituzione, di fronte al giardino Bellini, dispone di una saletta interna ma ha ovviamente un magnifico dehor su Via Etnea vista giardino. Qui troverete tutte le specialità della pasticceria, dalla colazione alla rosticceria fino alla gelateria. Certamente una meta imprescindibile. Piccola curiosità: chiamano l’arancino arancina!
    Indirizzo: via Etnea 302/304
  • Comis Ice Café: situata nel cuore di Catania, questa gelateria propone una granita unica, in vari gusti tra cui nocciola, cioccolato e pistacchio, insieme ad un’enorme brioche calda. Il locale è piccolo ma la granita è ottima e merita un assaggio, specialmente se accompagnata da abbondante panna montata.
    Indirizzo: piazza Vincenzo Bellini, 8

Pranzo

  • Cutilisci: tra le rocce vulcaniche e il mare del porticciolo del borgo marinaro di San Giovanni Li Cuti, il ristorante Cutilisci offre una cucina naturale che rivisita in chiave moderna i piatti della tradizione siciliana. Selezionando le materie prime, scegliendo farine siciliane e ingredienti sempre freschi i piatti accontentano tutti i palati, anche per vegani e vegetariani.
    Indirizzo: via San Giovanni Li Cuti, 69
  • My Sicily Fast Gourmet: il locale non è proprio di passaggio, dal momento che si trova all’interno del Centro Commerciale Porte di Catania. Qui, sotto forma di fast food potrete trovare piatti tipici della tradizione catanese e siciliana, preparati con materie prime bio, insalate, classico pane e panelle, un must della cucina della Sicilia.
    Indirizzo: piazza Ettore Majorana, 1

Cena

  • Trattoria Don Mimmo: è un locale semplice, ma con un fascino e un’atmosfera familiare dove respirare la vera Sicilia. I primi sono alla giornata e sono preparati con il pesce fresco. Qui le porzioni sono sempre abbondanti, gli antipasti semplici ma delle vere e proprie leccornie!
    Indirizzo: piazza Cavour, 13
  • Ristorante Be Quiet: nel cuore del centro storico di Catania a pochissimi passi dal meraviglioso Anfiteatro Romano propone alla clientela piatti a base di carne e pesce a prezzi davvero ragionevoli. Il locale è davvero molto bello, si presenta con un ambiente intimo.
    Indirizzo: via Monte S. Agata, 6

Locali per la sera

  • Bohème Mixology Bar: nel cuore di Catania il locale è il luogo perfetto per bere un drink. Non solo classici ma anche tanta sperimentazione. Offre decine di cocktail di loro invenzione, personalizzandoli e partendo dalle ricette internazionali e dei gusti dei clienti.
    Indirizzo: via Montesano, 27/29
  • Cappella Bonajuto: un locale molto particolare, all’interno di una cripta bizantina, unico esempio in città. Tra le maestose volte in pietra potete bervi un ottimo drink e avrete la possibilità di assistere ad eventi culturali, concerti ed esibizioni.
    Indirizzo: via Bonajuto, 11

Matera, la leggendaria città dei sassi

Che dire su Matera, la leggendaria città dei sassi? E’ una città talmente splendida che è difficile trovare aggettivi per descriverla. La vista che si apre appena si mette piede dentro questa città leggendaria è mozzafiato. Sicuramente qualcosa che non si vede da nessuna altra parte, un’eccellenza italiana.
Inoltre, abbiamo avuto la fortuna di visitarla tutte e due insieme, in un soleggiato weekend di giugno. L’unica cosa che rimprovero a noi stesse è quello di non averci trascorso la notte. Questo è stato dovuto al fatto che abbiamo deciso di trascorrere un weekend “on the road” e di visitare anche altre località. Per questo, vi daremo tanti suggerimenti e consigli su un tour in giornata.

I famosi sassi di Matera sono il sasso Caveoso e il sasso Barisano. Sono dichiarati patrimonio dell’UNESCO dal 1993 e hanno un fascino straordinario. I sassi sono collegati con l’attuale centro della città attraverso numerosi accessi.

COSA VEDERE:

Per chi parte da Bari, il tragitto in macchina dura circa 1 ora e 15, Per chi invece arriva da Milano in aereo (come noi), l’aeroporto più vicino è sicuramente quello di Bari, bisogna però noleggiare una macchina.

Casa Noha

La prima tappa che vi consigliamo. Si trova nei pressi del Sasso Caveoso e vi racconterà tutta l’affascinante storia di Matera, la leggendaria città dei sassi. Casa Noha è uno tra i tanti beni del FAI ma in assoluto, a nostro parere, il migliore in Italia. Non è da fotografare, non è da girare ma è da vedere e da ascoltare. E’ storia allo stato puro. Questa casa è la memoria di una storia millenaria. Davvero interessante, non perdetevela per nulla al mondo!
Aperta tutti i giorni tranne il martedì. Il biglietto intero costa 6€, ridotto 2. Per maggiori informazioni cliccate qui!

Casa Grotta

A soli 8 minuti a piedi da Casa Noha, sempre nel sasso Caveoso, troverete Casa Grotta. Ma di cosa si tratta nello specifico? E’ un’abitazione tipicamente arredata per comprendere meglio i costumi degli antichi Rioni, prima del loro abbandono. Il biglietto intero costa 3€ e la spiegazione audio è multilingue. Per maggiori informazioni cliccate qui!

La Cattedrale

La cattedrale offre una splendida vista che affaccia sul sasso Barisiano e sorge sul punto più alto della città. Finalmente, dopo un lungo restauro, la cattedrale ha riaperto le porte ai visitatori. Inoltre, la costruzione sorge sui resti dell’antico monastero benedettino di Sant’Eustachio.
Gli orari di accesso sono dalle 10 alle 19 tutti i giorni, l’ingresso è libero e le audio-guide costano solamente 2 euro.

Il Palombaro Lungo

Il Palombaro Lungo si estende sotto piazza Vittorio Veneto, in pieno centro a Matera, la leggendaria città dei sassi. Di cosa si tratta nello specifico? Di una grande cisterna che veniva utilizzata per raccogliere l’acqua potabile. La cisterna è stata riportata alla luce nel 1991 e il percorso è a circa 17 metri di profondità. Gli orari di accesso sono dalle 10 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 18 (durante le festività possono variare) con un costo di 3 euro per persona.

Le chiese Rupestri

Le chiese rupestri sono chiese che risalgono all’Alto Medioevo scavate nel tufo dai monaci e sono circa 150.
Quello che vi consigliamo è, a fine giornata, di affittare l’apecar con guidatore e fare il giro delle chiese. Il driver vi farà da guida ricordandovi o illustrandovi alcune notizie storiche della città mentre vi porterà da una chiesa all’altra. Oltre ad essere un tour molto affascinante è anche molto divertente. Inoltre, girare per la città in apecar tra vicoli e monumenti rimane sicuramente un bellissimo ricordo che consigliamo vivamente. Potete prenotare l’apecar in centro, il tour dura circa 1ora emmezza e il costo varia in base alla stagione ma è circa 20 euro a persona. Consigliatissimo!

Sopra vi abbiamo elencato le attrazioni assolutamente imperdibili ma quello che davvero conta è camminare, perdersi tra i sassi e tra i meravigliosi vicoli e scorci che la città regala. Ogni punto è panoramico e ogni chiesa è bellissima a modo suo (es: chiesa di S. Giovanni Battista o S. Francesco d’Assisi).

DOVE MANGIARE:

  • Da Francesca: uno dei ristoranti più deliziosi e tipici da provare in questa città. Totalmente scavato nella roccia e nel cuore del sasso Caveoso, Da Francesca è perfetto per una cena romantica con tanto di sapori tipici e genuini. Splendido! Più indicato per una cena.
    Indirizzo: Via Bruno Buozzi, 9
  • L’Antica credenza: Celebre il tagliere con salumi e formaggi! Squisito e con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Eccellenza e Tipicità!
    Indirizzo: Via Francesco d’Assisi, 11
  • Baccanti: menu insuperabile e impeccabile in una location molto suggestiva. Il ristorante infatti si trova all’interno di antiche grotte e regala un’atmosfera davvero magica.
    Indirizzo:Via sant’Angelo 58-61
  • Sotto Zero: perfetto per pranzo, il bar pasticceria Sotto Zero offre dei panzerotti squisiti caldi e croccanti. Perfetto per chi visita la città in giornata e desidera un pranzo take away veloce.
    Indirizzo: Via XX Settembre,49

Detto ciò…vi auguriamo una splendida gita in questa storica e splendida città!

Cinque Terre, due giorni di puro relax

Cinque Terre, due giorni di puro relax. Chi non ha mai visto una foto da sogno delle Cinque Terre, con i palazzi colorati abbarbicati a picco sul mare, alzi la mano. Sicuramente la maggior parte resteranno abbassate. Una vera e propria oasi ligure a un paio d’ore di distanza da Milano. Era in programma da un po’ di tempo e finalmente mi sono decisa di andare a visitare. E la prima cosa che ho pensato è stata: perché ho aspettato così tanto?!

Cinque Terre, due giorni di puro relax, cinque borghi ricchi di storia arroccati tra mare e terra, cinque perle incastonate nella riviera ligure: le Cinque Terre sono un gioiello tutto italiano che attrae turisti da ogni parte del mondo. Il rapporto che si è creato in questo tratto di costa tra essere umano e natura, con terrazzamenti a picco sul mare ed edifici che sfidano la gravità è talmente unico da essere valso a questi luoghi il riconoscimento di Patrimonio UNESCO per un “paesaggio di qualità eccezionale”.

Prima di tutto però, dove si trovano le Cinque Terre? Siamo in Liguria, sulla Riviera di Levante, in provincia di La Spezia. Da ovest verso est i paesini che si incontrano solo Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore.

QUANDO ANDARE

Il periodo migliore per visitare le Cinque Terre è sicuramente sia la primavera che l’autunno. Per diversi motivi noi le abbiamo viste a luglio, sicuramente più affollate di turisti e preparatevi ad un caldo torrido. Vi consiglio comunque un abbigliamento comodo, considerando che ci sarà tanto da camminare. Armatevi di un paio di scarpe comode e occhiali da sole.

COME ARRIVARCI

Per prima cosa dimenticate l’auto: se le Cinque Terre sono così speciali è anche per la conformazione fatta di terreni impervi, che si traduce in scarsità di collegamenti stradali e, soprattutto, di parcheggi. Per lungo tempo qui ci si è spostati unicamente a piedi, creando una fittissima rete di sentieri capace di rendere celebre quest’angolo di Liguria tra gli escursionisti di tutto il mondo.
Oggi le Cinque Terre si possono quindi esplorare a piedi, oppure con il comodo treno.

VIA TRENO

Da Levanto è sicuramente l’opzione più economica, semplice e rapida; i treni partono con frequenza elevata e collegano tutti i borghi delle Cinque Terre lasciandovi nel centro del paese da cui poi potrete partire alla scoperta dei sentieri che li collegano. Noi abbiamo preso casa lì e ci siamo spostate con il treno, comodissimo. In ciascuna delle Cinque Terre troverete, inoltre, un centro di informazione del Parco a vostra disposizione.

Vi suggeriamo come opzione per muovervi facilmente nel Parco la CinqueTerre Card: costa 13€ a persona in bassa stagione (dal 2 novembre al 31 dicembre) e 16€ in alta stagione ed è acquistabile presso il centro INFO 5 TERRE localizzato nella Stazione di Levanto o direttamento presso il centro IAT di Levanto in Piazza Cavour, 8.

Ricordatevi sempre di obliterarla alla partenza come un classico biglietto ferroviario per poter viaggiare comodamente in treno tutto il giorno con annesso anche l’accesso al sentiero azzurro e servizi supplementari.

VIA BATTELLO

Decisamente l’opzione più panoramica e suggestiva, godersi le Cinque Terre dal mare è un’esperienza da non perdere, considerando che con il battello potrete anche comodamente raggiungere Portovenere (non accessibile via treno se non da La Spezia con a seguito un bus). Da qui, sempre via battello, è possibile visitare le bellissime isole della Palmaria, del Tino e del Tinetto.

I battelli sono gestiti dal “Consorzio Marittimo Turistico 5 Terre-Golfo dei Poeti” che offre numerose possibilità per quanto riguarda orari, itinerari e soste.

Per la linea Cinque Terre si può scegliere tra due possibilità:

  1. Gita Giornaliera con sosta a piacere nei paesi delle Cinque Terre (esclusa Corniglia), con ulteriore sosta a Portovenere per chi parte da La Spezia o da Lerici. In questo caso il costo dei biglietti varia da un minimo di 18€ fino a un massimo di 30€ a persona.
  2. Gita Pomeridiana con sosta di un’ora alle Cinque Terre (Vernazza o Monterosso) e rientro a Portovenere o La Spezia/Lerici nel tardo pomeriggio. Il costo di questo biglietto può variare da un minimo di 13€ a un massimo di 30€.

Monterosso

Armati di Card potete ora iniziare il vostro viaggio alla scoperta delle Cinque Terre, partendo da Monterosso al Mare. Adagiato su un piccolo golfo naturale è il più grande dei borghi e quello che offre la spiaggia più estesa, se aveste voglia di fare un tuffo. Risaliti dal mare, meritano una visita la Chiesa di San Francesco, che ospita tele di prestigio di Strozzi e Cambiaso, e il Parco letterario dedicato ad Eugenio Montale, che tanto amava queste terre.

Sentiero azzurro

Dopo aver visitato Monterosso potete o riprendere il treno o il battello oppure per i più coraggiosi intraprendere il Sentiero Azzurro. Allacciate le scarpe da ginnastica e avviatevi lungo questo sentiero, il più noto dei percorsi delle Cinque Terre che collega Monterosso a Riomaggiore a mezza costa, e questo primo tratto (nonostante il dislivello) è di facile accesso anche per persone poco allenate.

Immersi tra macchia mediterranea e splendidi panorami sul mare, si cammina tra i terrazzamenti che hanno reso unico il paesaggio delle Cinque Terre. Oggi percorrere questi sentieri significa apprezzare appieno il duro lavoro di intere generazioni, passeggiando tra vigneti, ulivi e profumati alberi di limone. Per gli amanti del trekking esistono molte opzioni per allungare l’escursione, tra cui il sentiero dei santuari che collega tra loro i cinque edifici votivi: ad ognuna delle Cinque Terre corrisponde infatti un santuario che protegge dall’alto il paese. Oltre ad essere delle splendide chiese, grazie alla posizione regalano panorami mozzafiato sui borghi e su tutta la costa.

Vernazza

Dopo un paio di ore di camminata in mezzo alla natura, vi apparirà Vernazza. Nel momento in cui vedrete i suoi colori caldi stagliati sul blu del mare sarete ripagati in un istante di tutta la fatica. Se invece non siete grandi amanti dello sport, potrete in alternativa arrivare a Vernazza via mare (o anche in treno), per ammirare al meglio il suo caratteristico porticciolo, magari utilizzando la versione della Cinque Terre Card che comprende anche il trasporto in battello. Come prima tappa vi consigliamo di ammirare la vista del borgo, riconosciuto tra i più belli d’Italia per poi arrivare fino all’antica Torre Medievale.

Corniglia

Prendete nuovamente il treno per arrivare al borgo più piccolo delle Cinque Terre, l’unico a non avere accesso diretto al mare. Si trova infatti sulla cima di un promontorio. Per arrivarci dalla stazione potrete salire circa 400 scalini della scalinata “Lardarina” fino al centro, oppure (come abbiamo fatto noi) prendere un autobus e percorrere la scalinata a ritorno in discesa. Date un’occhiata alle meravigliose cascate di vigneti che abbracciano le terre coltivate.

Manarola

Tempo di riprendere il treno e raggiungere Manarola, caratterizzata da casette colorate arroccate sulla roccia che si stringono in una gola fino al mare. Noi abbiamo deciso di soggiornare qui, in una casetta con un balcone panoramico, caratteristica presente in tutti gli appartamenti di questo borgo. Da non perdere la Chiesa di San Lorenzo, all’interno della quale troverete diversi dipinti e un aperitivo a picco sul mare da Nessun Dorma(il consiglio che vi diamo sicuramente è quello di prenotare prima, in quanto la folla di turisti inizia ad incamminarsi già prima dell’apertura per prendere posto nel punto panoramico più suggestivo)

La Via dell’Amore

Tanti sono i percorsi che potete scegliere una volta arrivati alla Cinque Terre, uno più suggestivo dell’altro. Insieme al Sentiero Azzurro vi consigliamo anche la Via dell’Amore che collega Riomaggiore a Manarola. Il sentiero è lungo circa un chilometro e oltre ad essere molto panoramico e romantico è anche il più facile da percorrere. Perché si chiama così? Perché era il luogo preferito dalle coppie per darsi appuntamento.
L’accesso è a pagamento ma vale comunque la pena percorrerlo cercando (se riuscite) di visitarlo la mattina presto o la sera, in quanto troverete tanti turisti intenti ad ammirare il promontorio dall’alto.

Riomaggiore

Il tour termina con la visita all’ultimo borgo delle Cinque Terre, Riomaggiore, paese dei pescatori, caratterizzato da un posto che sembra scivolare in acqua per essere inghiottito. Vi consigliamo di sedervi al bordo del porto per godere un magnifico tramonto, per concludere al meglio i due giorni di puro relax.