Cambogia e Thailandia: sapori orientali

Cambogia e Thailandia: sapori orientali. L’articolo comincia così, poche parole per descrivere un viaggio ricco di emozioni, sensazioni e nuove esperienze da raccontare. Consigliamo questo viaggio a tutti coloro che, come noi, amano l’Oriente, ne sono incuriositi e hanno tanta voglia di vedere, crescere e sperimentare.

Prima tappa? La Cambogia, precisamente Siem Reap. Ma facciamo prima un punto sulle informazioni logistiche.

Logistica

Il percorso migliore da seguire per arrivare in Cambogia è attraverso uno scalo in Thailandia. Da Milano è possibile prendere un volo diretto per Bangkok (11 ore all’andata) e poi prendere un volo interno per Siem Reap (si tratta di un’ora circa). Quando siete all’aeroporto di Bangkok fate il check in online negli appositi totem. Ottimizzerete molto di più il tempo!
Arrivati a Siem Reap dovrete fare il visto. Troverete un apposito desk in cui dovrete pagare 30 dollari SOLO IN CONTANTI e dopo sarete condotti all’immigrazione. La coda procede molto molto lentamente, aspetterete sicuramente un’ora o più. PAZIENTATE!
NB: per la Cambogia non serve assolutamente cambiare i soldi nella moneta locale, loro usano praticamente solo i dollari!
Non scordatevi di portare vestiti leggeri ma che coprano spalle e ginocchia, è molto importante. Al contrario si rischia di non essere ammessi nei luoghi di culto (questo vale sia per uomini che per donne).

SIEM REAP – CAMBOGIA

Per girare la Cambogia, specialmente se avete l’intenzione di recarvi a Siem Reap per visitare il complesso di Angkor vi consiglio di affidarvi ad una travel agency in modo da organizzare meglio il tempo. A tal proposito, vi lasciamo il nome di easy smile, un’agenzia (presente in alcuni paesi orientali) che vi accompagnerà in ogni vostro spostamento con apposita guida in lingua, per spiegarvi ogni sito che dovrete visitare. Ci siamo trovate benissimo e abbiamo appreso tantissime nozioni sui monumenti e sulla storia della Cambogia.
Come ristorante ci sentiamo di consigliarne vivamente uno: Viroth’s Restaurant. In pieno centro a Siem Reap, staff accogliente e il cibo locale squisito. Andateci!

Primo Giorno

Il primo giorno a Siem Reap è iniziato subito, appena scesi dall’ aereo. Dopo avere lasciato le valigie in albergo (se lo state cercando vi consigliamo il Viroth’s Hotel) siamo andati subito con la nostra guida al lago Ton Le Sap, il lago più grande in Asia ma il settimo a livello mondiale. La profondità nella stagione secca è solo di due metri circa, ma arriva addirittura ad essere 11 metri. Il punto interessante di questo lago è che è davvero abitato (il 90% da pescatori e il 10% da commercianti). Infatti, immerse nell’acqua ci sono numerose palafitte di abitazioni e negozi che si possono visitare.

Secondo Giorno

Finalmente incomincia l’iter per Angkor. Ma che cos’è Angkor? Innanzitutto è situato a 7km da Siem Reap, ed è un complesso di 402 km con 277 templi la cui costruzione segue la scienza astronomica. Pensate che sotto il suolo ci sono ancora all’incirca 500 templi nascosti. Un vero sito culturale da visitare. Cambogia e Thailandia: sapori orientali… e non solo!
Prima di entrare nel vivo del sito dovete recarvi alla biglietteria, per 3 giorni il biglietto costa 62 dollari, per 7 giorni 72 dollari e per 1 giorno 37 dollari. E’ nominativo.

Prasat Kravan e Srah Srang Village

Prasat Kravan è un tempio consacrato nel 921 d.c, costituito da 5 torri di mattoni cotti e arenaria montata a secco. E’ orientato verso Est (Alba) che era considerato il punto cardinale della fortuna. E’ un tempio induista, lo si riconosce dal fatto che ha una struttura piramidale e un numero di livelli dispari (solitamente sono tra 5 e 7). I tempi buddhisti hanno invece una struttura piatta.
Lo Srah Srang Village fu consacrato nel 1200 d.c. da un re buddhista. Si tratta di una piscina naturale, la più grande del mondo. Il re, con le sue concubine, veniva presso questo luogo sacro per lavare se stesso e lavare anche i suoi peccati. Essendo sacro, gli animali non erano ammessi.
 

Prasat Pre Rup e East Mebon Temple

Sito riconosciuto dall’UNESCO, tempio induista caratterizzato da tre livelli. Costruito come tempio di stato del re Khmer, è ora un “tempio montagna”, una costruzione mista di mattoni, arenaria e laterite.
East Mebon Temple significa “Grande Festa Orientale”, consacrato nel 952 d.c. e riconosciuto dall’UNESCO. Più basso rispetto al tempio Pre Rup e caratterizzato da 4 ingressi su ogni lato adornati da 4 elefanti. Una volta era circondato dall’acqua per impedire ai nemici il passaggio.
 

Banteay Srei Temple

Il nome significa “città delle donne”ed è dedicato al dio indù Shiva. E’ uno dei pochi templi ad essere costruito non per volere del re ma per volere di un suo consigliere. Completamente ricoperto da meravigliosi bassorilievi.


Angkor Wat

Arriviamo all’ultimo tempio ma forse il più bello e maestoso di Angkor. Si tratta di Angkor Wat, considerato oggi come una delle più sensazionali meraviglie del nostro pianeta, una colossale costruzione che detiene diversi primati, tra i quali il prestigio di essere il complesso religioso più grande del mondo! Durante la costruzione, il re ordinò che la costruzione dell’immenso edificio partisse contemporaneamente dai 4 lati, cosicché l’opera fosse completata in meno di 40 anni. E’ il tempio meglio conservato della zona ed è diventato il simbolo della Cambogia, tanto che appare nella sua bandiera.

Terzo Giorno

Altro giro altra corsa! Sveglia alle sei e ci si rimette in moto per un altro meraviglioso giro nel complesso di Angkor. Il terzo giorno l’abbiamo iniziato con Angkor Thom, la città sacra.

Angkor Thom

Angkor Thom è la gigantesca città fortificata alla quale si accede attraversando la sua porta più celebre: Il South Gate. La città apriva dall’alba al tramonto e all’interno il popolo si dedicava perlopiù al baratto. Un tempo ci abitavano 100.000 persone. Il cuore della città grande è il Bayon, uno splendido tempio buddhista su tre livelli noto al mondo per le sue innumerevoli torri sulle quali sono scolpiti volti in pietra. All’interno dell’immensa Angkor Thom troverete:

  • La terrazza dei Elefanti: una volta si facevano i combattimenti con gli animali selvatici
  • La terrazza del Re Lebbroso: interamente scolpita con stupendi bassorilievi. Il nome deriva da una lontana leggenda

Sicuramente qui avrete la possibilità di vedere i macachi ma state attenti, rubano!

Ta Phrom

Le splendide rovine di Angkor Thom sono il preludio alla visita del Ta Phrom, famoso tra i turisti per l’aspetto selvaggio nel quale si presenta. Ancora oggi, giganteschi alberi secolari si sorreggono sui muri del monastero e le loro radici si insinuano tra i blocchi di arenaria… un misto tra arte, storia e cultura. Si tratta del secondo tempio più grande del parco.

Preah Khan e Neak Pean

Colossale monastero che ha un’importanza simbolica: è stato costruito lungo il suo stesso asse longitudinale un bacino artificiale al centro del quale furono poste le terme oggi note con il nome di Neak Pean.

KOH PHANGAN – THAILANDIA

Dopo tre giorni di sveglia presto e camminate no stop, un po’ di mare e relax non fa mai male. Abbiamo deciso di rilassarci a Koh Phangan, un’isola in Thailandia. Da Siem Reap si ritorna a Bangkok, si prende un volo interno per Koh Samui (attenzione che da Siem Reap non fanno il check in diretto, perciò, arrivati a Bangkok dovrete uscire e rientrare dall’aeroporto) e, facendo il boat ticket in uno dei due desk presenti nel piccolo aeroporto, si prende un traghetto per Koh Phangan.

Spiagge

Di seguito vi riporteremo le migliori spiagge/location dell’isola, che assolutamente non dovete perdere:

  • Malibu Beach: se state cercando mare paradisiaco allora siete nella spiaggia giusta. Inoltre, è una delle spiagge che resta e rimane sempre al sole. Vi consigliamo di arrivare presto la mattina prima che diventi molto affollata.
  • Mae haad e Koh Ma: la particolarità di queste due isole è che con la bassa marea compare una lingua di terra che le collega. Il panorama avrà un certo fascino.
  • Had Khom: questa è una delle spiagge che abbiamo preferito. La più selvaggia, affollata da palme e da scimmie selvatiche che la popolano. Se volete pranzare o fare merenda andate al bar Ocean View, ne vale la pena!
  • Haad Rin: nonostante non sia la più bella, è forse la più famosa spiaggia di Koh Phangan. Si trova sulla punta meridionale e ospita uno dei più famosi festival della Thailandia che si svolge in ogni serata di “Luna Piena”: il Full Moon Party.
  • Ao Thong Nai Pan Noi: spiaggia comoda per alloggiare, non troppo turistica, situata ad est dell’isola. Ci sono parecchi ristorantini interessanti tra cui The Beach Club Grill & Restaurant che propone delle squisite grigliate di pesce sulla spiaggia.
  • Thongsala Village: questo è il centro dell’isola, e ci potete arrivare comodamente in taxi. Troverete i più svariati negozi di sciarpe vestiti, souvenir e mercati di ogni genere.
  • Koh Raham: ecco la ciliegina sulla torta, uno se non il posto più particolare da consigliare a Phangan. Un’oasi di pace immersi nella natura, perfetta per godersi un pranzo, cena o aperitivo. Consigliamo di arrivare in orario tramonto per avere uno spettacolo naturale a 360 gradi. Mare cristallino, altalene e amache su cui rilassarvi fanno parte di questo paesaggio incantevole.

Per vedere tutte queste spiagge e location dovete assolutamente fare il giro in barca. E’ divertente e anche molto pratico!

BANGKOK – THAILANDIA

Ultima tappa del nostro viaggio: Bangkok. A Differenza della Cambogia, in Thailandia viene utilizzata solamente la moneta locale, i Bath. Ci teniamo a dirvi che Bangkok è una bellissima città che sta facendo passi da giganti a livello tecnologico e dell’innovazione. Non è per nulla pericolosa, anche per una ragazza.
Di seguito riportiamo il programma per visitare questa città in tre giorni.

Primo Giorno

Per il primo giorno vi proponiamo l’iter classico di Bangkok. Gli edifici e i luoghi di culto più famosi del paese e che si paleseranno maestosi più che mai ai vostri occhi.

Grand Palace

Il Royal Palace, costruito nel 1782, è un complesso che non consiste solamente nel “Royale Palace”, ma è composto da innumerevoli uffici governativi e templi, tra cui il famosissimo tempio del Buddha di smeraldo. Il sito copre un’area di circa 218 mila metri quadrati ed è circondato da 4 mura, 1900 metri in lunghezza. 
Vi consigliamo di arrivare presto la mattina (apre alle 8.30 e chiude alle 15.30) per evitare code. Il costo è di 500 bath per persona. Assolutamente indossate abiti che coprano spalle e ginocchia, c’è una attentissima selezione all’ingresso.
All’interno vi perderete tra i maestosi edifici, tra i colori scintillanti, palazzi dall’ altezza notevole e dall’impressionante bellezza. Wat Phra Kaew, il tempio del Buddha di smeraldo, è il più sacro tempio buddhista in Thailandia e merita assolutamente una visita. Non crederete ai vostri occhi!

Wat Pho

A pochi minuti a piedi dal Grand Palace troverete Wat Pho, il Buddha sdraiato. Le misure della statua sono a dir poco impressionanti: 15 metri in altezza e 46 metri in lunghezza. Solo i piedi sono lunghi 5 metri e decorati con immagini in madreperla. Assolutamente da visitare. Aperto dalle 8 alle 18. L’ingresso costa 200 bath.

Wat Saket

Chiamato anche montagna dorata, si tratta di un tempio situato su una collina artificiale alta 60 metri. Per arrivare al tempio bisogna fare una salita composta da circa 350 scalini, impegnativa ma piacevole e soprattutto all’ombra. Una volta raggiunta la cima rimarrete davvero incantati per il fantastico panorama che si paleserà ai vostri occhi: l’intera vista su tutta Bangkok. L’atmosfera è unica, resa ancor più speciale dal tintinnio delle campane (si dice che suonarle porti fortuna). Aperto dalle 7 alle 18. L’ingresso costa 50 Bath.

Wat Arun

Eretto sulla riva destra del fiume, questo complesso di templi viene anche chiamato “Templio dell’Alba” per i colori che le prime luci dell’alba gli conferiscono. La sera viene completamente illuminato, creando suggestivi giochi di luce e acquisendo un ruolo simbolico della città. Aperto dalle 8.30 alle 17.30 con un costo di ingresso di 100 Bath.

Secondo giorno

Il secondo giorno è interamente dedicato ad un’escursione fuori Bangkok, precisamente ad Ayutthaya.

Ayutthaya

Si tratta di una città ad 80 km a nord di Bangkok. Era la capitale del regno del Siam, finchè non fu rasa al suolo dai birmani. Attualmente le rovine della città vecchia costituiscono il parco storico, un sito archeologico che contiene palazzi, monasteri e tempi buddhisti. I costi per l’ingresso ai templi sono di tue tipologie: per la maggior parte di questi l’ingresso è gratuito, invece per i sei siti più importanti c’è un biglietto di ingresso di 50 bath cadauno. E’ però possibile acquistare un biglietto cumulativo totale di 200 bath (valido solamente per una giornata). Quasi tutti sono aperti dalle 8 alle 18.30. Potete arrivare in questo magico sito archeologico con il treno oppure con degli shuttle (questo accade soprattutto se vi organizzate con l’albergo in cui alloggiate a Bangkok), sono circa due ore. Le meraviglie da visitare sono tutte all’aperto e sono veramente splendide.

 

Terzo giorno

Con il terzo ed ultimo giorno si conclude il nostro tour a Bangkok. Questo è il giorno meno stancante, appositamente, perchè è meglio rilassarsi un pochino prima di prendere un lungo volo aereo.

Floating Market

Questo è il mercato che assolutamente dovete vedere a Bangkok. Si tratta del mercato galleggiante. Infatti, vi muoverete su delle barche simili a piccole gondole a motore. Le bancarelle ed  il mercato si sviluppa ai lati del canale. Spezie, souvenir, piccole statue, troverete davvero qualsiasi cosa. Tutto è accompagnato da una bellissima atmosfera, profumi, odori e colori di ogni genere.

Kao San Road

Ci piace definirla come “la via più pazza di Bangkok”. Effettivamente è così. In questa strada troverete qualsiasi cosa che state cercando: bancarelle di vestiti, souvenir, thai massage, ristoranti di ogni genere, spiedini di scorpione e più tardi, la sera, discoteche e pub. Consigliamo sempre di fare una visita qui, perchè si coglie la vera essenza della città.

Lebua State Tower

Diventata famosissima dopo “Una notte da Leoni” questo grattacielo offre una vista mozzafiato dall’ottantesimo piano. L’ingresso è gratuito ma, arrivati alla terrazza, è obbligatoria la consumazione (abbastanza costosa). Andateci assolutamente al tramonto.

 

Questo viaggio fantastico si conclude così, dopo 15 giorni immersi in un’altra realtà, in una cultura completamente diversa da quella occidentale e con tante cose da raccontare. 

Tre settimane alla scoperta dell’isola di Java e Bali

E dopo tanta attesa finalmente oggi vi parlo del più bel viaggio che abbia mai fatto in tutta la mia vita. Tre settimane in Indonesia, il più grande stato-arcipelago del mondo, formato da oltre 17.000 isole. Penso che ognuno di noi debba fare questo viaggio una volta nella vita. Perché? Al di là dei templi e della sua cultura, l’Indonesia è un vero e proprio mosaico di paesaggi. Si può ammirare la fumata che esce dal cratere del Monte Bromo a Java, andare in estasi di fronte alle risaie di Jatiluwih a Bali, rilassarsi sulle spiagge paradisiache delle Isole Gili a Lombok. Non vado avanti perché tra poco prendo un altro volo.

Il programma che vi riporto qui di seguito comprende il tour fatto in tre settimane tra l’isola di Java e Bali. Il tour prevedeva anche cinque giorni all’insegna del relax alle isole Gili. Purtroppo però, ad una settimana dalla partenza, un terremoto con epicentro sulle coste nord dell’isola di Lombok ha distrutto le isole, quindi abbiamo preferito restare a Bali.

Quando andare

Quando andare a Bali e in Indonesia è una delle domande più frequenti che solitamente vengono poste. Un’informazione fondamentale per scegliere l’itinerario migliore da seguire in questo meraviglioso paese. Le stagioni sono soltanto due: quella secca, tra maggio e settembre (alta stagione) e quella umida, tra ottobre e aprile (bassa stagione). Nonostante le piogge però, potrete viaggiare in Indonesia anche in questa stagione, prestando solo un po’ di attenzione alle aree lontane dai grandi centri.
Bali invece merita un discorso a parte. Il clima è tropicale e caldo tutto l’anno, con una stagione piovosa (da novembre a marzo) e una stagione più secca (da aprile a ottobre). In ogni caso, il periodo migliore per una vacanza a Bali va da fine aprile a settembre/ottobre. Agosto è in assoluto il mese migliore perché è il più secco, ma anche maggio può essere una valida alternativa, essendo il migliore della bassa stagione.

Visto

Per i soggiorni in Indonesia con una durata inferiore ai 30 giorni, per i cittadini italiani in possesso di un passaporto con validità residua superiore a 6 mesi, non è necessario ottenere un visto di ingresso.

Per questo viaggio ci siamo affidati alla compagnia aerea Qatar Airways (facendo uno scalo di un paio di ore a Doha). Il servizio è stato ottimo, la consiglio a tutti coloro che decidessero di partire per un viaggio in Asia. Siamo arrivati a Jakarta (Soekarno-Hatta International Airport) e abbiamo subito dopo preso un altro volo per Yogyakarta (compagnia aerea: AirAsia).

Vaccini

Per quanto riguarda i vaccini invece, nessuno è obbligatorio (il vaccino per la febbre gialla è obbligatorio per tutti i viaggiatori di età superiore a 9 mesi provenienti da Paesi a rischio di trasmissione di malattia). Sono consigliate le vaccinazioni per tifo, paratifo, epatite A e B e vaccinazione antitetanica. Personalmente non ho effettuato nessuna vaccinazione, tranne il richiamo per l’antitetanica, ma vi consiglio invece di stipulare prima della partenza un’adeguata polizza assicurativa che preveda la copertura delle spese mediche, tenendo ben in considerazione che i costi sono molto elevati per le cure mediche nel Paese.

Java

Yogyakarta

Visita ai due templi principali di Yogyakarta, nominati Patrimonio dell’Unesco: Borobudur e Prambanan. Date le distanze abbiamo deciso di affidarci ad un autista per raggiungere i due siti. In alternativa vi sono diversi autobus locali che portano direttamente ai templi (tenete in considerazione però che i due templi distano circa un’ora di distanza l’uno dall’altro).
Borobudur: il più grande tempio buddista al mondo, dove è possibile ammirare la costruzione a pianta quadra di sei piani, con ulteriori tre a pianta circolare. Nominato Patrimonio dell’Unesco nel 1991. Vista la grande quantità di turisti, vi consiglio di alzarvi presto per andare ad ammirare l’alba sul magnifico tempio.
Prambanan: tempio induista costruito all’incirca nel’850 d.C. e dichiarato Patrimonio dell’Unesco nel 1991. Anche in questo caso, il segreto per godersi al meglio questo tempio consiste nell’arrivare il più presto possibile (l’ideale sarebbe farsi trovare davanti all’ingresso del monumento all’apertura, ovvero alle 6 del mattino, ma pagando un supplemento avrete la possibilità di accedervi anche alle 4.30). In alternativa, si può arrivare nel pomeriggio, un’ora prima della chiusura (come abbiamo fatto noi), quando il sole illumina ancora bene il tempio, ma il caldo non è più feroce. Anche in questo caso, pagando lo stesso supplemento per l’ingresso prima dell’alba, si può entrare nel tempio dopo l’orario di chiusura per assistere al tramonto.

Monte Bromo

Una delle più belle escursioni dell’isola di Java consisteva nel visitare il vulcano attivo in Indonesia, nella parte orientale dell’isola di Java. Lo spettacolo a cui si assiste all’alba è meraviglioso e, forse ancor più del sorgere del sole, la camminata ai piedi del monte, in quello che viene chiamato “mare di sabbia”; per me è uno dei ricordi più belli di sempre.
Tramite diversi siti, ho organizzato un tour di 2 giorni, affidandomi alla compagnia Helios Tour, scegliendo l’opzione “Train to Surabaya – Bromo sunrise tour – Surabaya or Ketapang // 2 days & 1 night”.
Siamo saliti su un treno simile al Frecciarossa, con partenza dalla stazione di Yogyakarta con durata del viaggio di circa 5 ore, con arrivo a Surabaya. Arrivati alla stazione ci viene a prendere un driver che ci porta direttamente ai piedi del vulcano (vi consiglio di portarvi giacca e felpa, oltre alle scarpe da ginnastica, in quanto le temperature di notte sfiorano i 10 gradi). Inoltre, vi consiglio di andare a letto presto, la sveglia è alle 2 di notte per osservare il magnifico levarsi del sole sulla caldera del vulcano. Infatti, alle 3 ci viene a prendere una jeep privata che ci porta direttamente sul promontorio in uno dei siti più affascinanti dell’Indonesia per aspettare il sorgere dell’alba. Dopo questo spettacolo, decidiamo di avventurarci scalando ben 300 scalini per ammirare la bellezza del cratere all’interno della caldera. Una delle scalate più polverose che abbia mai fatto ma l’emozione una volta raggiunti la sommità del vulcano è indescrivibile, mai vista prima d’ora. Un paesaggio lunare, surreale, che ci ha lasciato memorie indelebili. Dopo questa avventura siamo tornati all’alloggio e dopo una ricca ma meritata colazione abbiamo preso il volo da Surabaya per Bali (aeroporto Denpasar) nel pomeriggio (compagnia aerea: Garuda Indonesia).

Bali

Bali è un paradiso amato da viaggiatori e turisti che giungono sull’isola indonesiana da ogni angolo del mondo e che ne rimangono letteralmente affascinati. Nonostante il boom turistico degli ultimi anni, Bali mantiene la sua autenticità e il suo fascino.

Ubud

Abbiamo scelto di soggiornare ad Ubud per 5 giorni, in quanto la posizione si trova nel centro di Bali, molto strategica per raggiungere ogni angolo dell’isola in breve tempo.
Ubud rappresenta il cuore di Bali, per la cultura e tradizione fatta da innumerevoli templi e non solo. Diventata zona turistica nel corso degli anni offre un’ampia scelta di locali di tutti i tipi, dove fermarsi anche per bere qualcosa, oltre a ristoranti con cucine di ogni parte del mondo e notevoli negozietti che vi consentiranno di fermarvi qualche oretta per il tanto atteso shopping.

Per le brevi distanze abbiamo deciso di affittare uno scooter dall’hotel in cui soggiornavamo (circa 4€ al giorno), mentre per le lunghe distanze ci siamo affidati ad un driver locale (circa 50€ al giorno) che, oltre a portarci nei posti da noi scelti, ci consigliava altre escursioni (che successivamente si sono rivelate indescrivibili). Tenete presente che le distanze sembrano piccole ma con i mezzi sono enormi (ad esempio, per percorrere circa 30 km si possono impiegare anche due orette, a causa del traffico presente a tutte le ore del giorno e della notte. Armatevi di pazienza).

Se optate per noleggiare un motorino fate attenzione, ci sono diverse pattuglie intente a fare posti di blocco richiedendo la patente internazionale (noi abbiamo purtroppo preso una multa di circa 24€ per questo motivo). Bali non è pericolosa e la criminalità è ridotta a zero, quindi godetevi al massimo i templi, le risaie, i fiori colorati e il cibo squisito. Qui di seguito ecco le cose da non perdere assolutamente a Ubud e nei dintorni:

Tirta Empul

Uno dei templi più importanti di Bali, per il potere magico attribuito all’acqua delle sue vasche, provenienti da sorgenti ritenute sacre, dove la gente del luogo si reca per poter immergersi e purificare la propria anima. Nelle gelide acque sorgive, raccolte in una lunga vasca alimentata da una serie di bocchette, si immergono bambini, giovani, donne incinte, anziani. Tutto intorno si sente profumo di incenso e tanti cestini di offerte che bruciano. Si portano uova, fiori, biscotti, qualche banconota, oggetti a cui si è più affezionati.

Tegallalang

Da non perdere assolutamente! Qui si coltiva il riso tutto l’anno grazie al clima e contemporaneamente potete trovare alcuni campi allagati, altri in cui le tenere piantine dalle mille sfumature di verde stanno crescendo, altri appezzamenti in cui il riso è ormai giallo e sta per essere raccolto. Considerate che il processo per arrivare ad ottenere il riso dura all’incirca 3 mesi, tantissimo! Dati questi meravigliosi paesaggi abbiamo deciso di fermarci a pranzo in uno dei tanti ristorante con vista risaie, uno spettacolo!

Gunung Kawi

Nonostante non si tratti di un vero tempio è comunque un luogo sacro, tra i più antichi e maestosi monumenti di Bali. Il tempio conta 10 candi, santuari funebri scavati nella roccia. Per arrivare giù in fondo al percorso è necessario scendere quasi 300 scalini nella foresta tropicale e in mezzo alle terrazze coltivate a riso. Un luogo molto affascinante.

Sacred Monkey Forest

Un’enorme foresta-santuario composta da cascate, templi e distese di giungla, dove vivono circa 660 macachi in completa libertà. La foresta è un luogo protetto che può essere visitata tranquillamente, anche se i macachi sono dei furbacchioni, quindi attenzione a non portarvi dietro del cibo o ad attirare la loro attenzione sui vostri zaini e borse.

Ubud Market

Benvenuti nel famoso e caotico mercato balinese: colori, profumi e odori caratterizzano il mercato centrale di Ubud. Molto rinomato e proprio per questo motivo, tanto turistico. Nonostante questo, non fatevi impaurire dai turisti e addentratevi tra la moltitudine di bancarelle. Armatevi di pazienza (questo sì, ve lo consiglio) considerando che ogni commerciante cercherà di vendervi tutto ciò che ha a disposizione (tenete però in considerazione che in Indonesia vige la regola della contrattazione).

Campuhan Ridge Walk

State cercando un luogo immerso nel verde e poco distante dal centro di Ubud? La Campuhan Ridge Walk è ciò che stavate cercando. Una piacevole passeggiata che si snoda sulle colline attorno al centro: un luogo piacevole, poco turistico e con viste mozzafiato sui paesaggi circostanti. Il luogo perfetto per ricaricare le pile. Ps: vi consiglio di andarci la mattina o il tardo pomeriggio, in quanto le zone d’ombra sono poche e i sole a Bali…scotta!

Luwak Coffee in Jimbaran “Satrua Agrowisata”

Da non perdere poi una visita alla principale fabbrica di caffè. Si inizia subito con il tour gratuito della piantagione, seguendo un sentiero con una guida che man mano spiega tutte le piante che si incontrano. Durante il percorso si potranno vedere anche i luwak, delle simpatiche bestioline simili a dei furetti che consentono di creare un particolare caffè. A fine tour avrete la possibilità di fare una degustazione di tè e caffè, ognuno con un particolare beneficio sulla salute.

Goa Gaiah Elephant Cave

Definita come la Caverna dell’Elefante nel villaggio di Bedulu è situata a 2km a sud est di Ubud, sulla strada per Gianyar. L’entrata della caverna fatta a forma di bocca di demone custodisce al suo interno i frammenti delle statue Lingam e Yoni, rispettivamente fallo e vagina, e una statua di Ganesha. I reperti indicano che per lungo tempo il sito è stato sia induista che buddista.

My Bali Swing

Riprendendo il nostro giro per Bali, con il driver che abbiamo noleggiato per qualche giorno siamo arriviati a “My Bali Swing”, uno dei posti più instagrammabili di Bali. A chi non piaceva da piccolo salire sull’altalena e lasciarsi cullare dai suoi dolci movimenti? Ebbene sì, avrete la possibilità di liberare la mente dai pensieri e ritrovarvi da soli in mezzo alla giungla. Da provare assolutamente (nonostante il prezzo “altino”: 35€ pranzo e bevande incluse).

Nungnung Waterfall

500 scalini portano alle pendici di questa cascata che si trova in una gola coperta di lussureggiante vegetazione tropicale. Posto poco conosciuto dai turisti, quindi l’atmosfera è molto silenziosa e tranquilla. Nonostante lo sforzo per arrivarci, vale assolutamente la pena vederle.

Pura Ulun Danu Bratan

Un tempio situato in una zona meno visitata e più montuosa di Bali. Il clima e più fresco. Il tempio si raggiunge da Ubud in circa un paio di ore. La zona è anche conosciuta come Candikuning, ovvero un vasto giardino botanico, spesso immerso nella nebbia, nel quale si trova, sulle rive del lago omonimo, il Pura Ulan Danu Bratan, tempio dedicato alla divinità delle acque, Dewi Danu.

Sekumpul

Tour di due ore che comprendeva 3 cascate (noi abbiamo visto Waterfall Sekumpul e Heaven Waterfall, non la terza perché secondo i locali troppo pericolosa), comprensiva della degustazione di tè e caffè. Consiglio a chiunque stia programmando un tour di Bali di inserire una tappa a Sekumpul. Le cascate sono uno spettacolo, l’acqua è fresca ma non gelida e il paesaggio lascia a bocca aperta. Vi consiglio la guida affinché il tour sia reso speciale dalla simpatia e gentilezza della guida che ci ha consigliato anche dove pranzare.

Tegenungan Waterfall

Situata lungo il fiume sacro Petanu e circondata dalla vegetazione tropicale balinese, i 15 metri di cascata offrono uno spettacolo impagabile, anche se, per vederla da vicino, si deve percorrere un sentiero abbastanza lungo, con circa 500 scalini. Sicuramente molto belle, ma anche molto turistiche.

Tukad Cepung Waterfall

Per iniziare la discesa verso le cascate si paga un biglietto di circa 15.000 rupie (circa 1€). Ci sono circa 150 scalini da fare e un sentiero per arrivare. Dopo gli ultimi gradoni si segue un ruscello per poche decine di metri e dopo aver costeggiato un muro ti trovi davanti questa massa d’acqua che cade da un buco molto bello e suggestivo.

Lempuyang Temple

Uno dei 9 templi “direzionali” di Bali e, per via di questo titolo, gode di un’importanza particolare tra gli abitanti dell’isola. Si tratta, di fatto, di un complesso di templi ai quali si può accedere seguendo un percorso e, se si desidera arrivare al tempio più alto, tenete in considerazione che dovrete salire i 1700 gradini che vi portano. Inutile dirvi che è meglio arrivare motivati, soprattutto considerando che il tempio in cima è spesso chiuso e/o coperto dalla nebbia. Per il poco tempo a disposizione abbiamo visto solo il primo e il secondo tempio.

The Water Palace

Rappresenta uno dei templi più importanti di Bali. Non appena passate le mura di recinzione potrete ammirare l’incredibile panorama di tutto il complesso, con i due grandi laghi artificiali che troneggiano al centro.

Taman Ayun Temple

Uno dei templi meno frequentati dai turisti ma di sicuro vi infonderà molta serenità. Tempio suddiviso in cortili erbosi con santuari a più tetti, separati da vasche in cui galleggiano fiori di loto.

Tanah Lot

Tempio induista collocato in cima ad un’imponente formazione rocciosa sulla costa sud-ovest dell’isola di Bali. Il tempio, oltre che ad attirare pellegrini e devozione da parte degli hindu, è una popolare meta turistica e uno dei luoghi più fotografati di tutta l’isola.

Pura Lunhur Uluwatu

Pura Lunhur Uluwatu è il meraviglioso tempio eretto in onore degli spiriti del mare nel XI secolo. L’atmosfera qui è mistica. La natura è lussureggiante, dalle alte scogliere si gode di una vista a perdita d’occhio sull’Oceano Indiano e le scimmie balinesi sono le regine indiscusse. Quando visiterete questo incantevole luogo di culto, vi suggerisco di costeggiare la scogliera proseguendo dalla parte sinistra del tempio: vi ritroverete in un grande prato verde, lontano dai turisti. Al tempio è anche possibile partecipare all’ora del tramonto allo spettacolo Kecak Dance Uluwatu.

Dreamland Beach

Acqua turchese, sabbia bianca meravigliosa e scogliere lisce. Questo è il lato bello di questa spiaggia, motivo per il quale tanti escursionisti di giorno vengono in questa bellissima spiaggia. Se volete, potete noleggiare una tavola da surf. In alta marea le onde sono estremamente alte, un idillio per i surfisti e una sfida per i nuotatori.

Nusa Dua Beach

Si trova all’estremo sud di Bali, a mio avviso una delle più belle spiagge dell’isola, con sabbia fine e acqua cristallina.

Kuta Beach

Lo sapevate che Bali è il paradiso per tutti i surfisti? Per coloro che fossero alle prime armi questa spiaggia è l’ideale per imparare. Un lunghissimo beach break che inizia a Kuta e arriva fino a Seminyak.

Massaggio balinese

E per finire questo articolo cosa non può mancare? Da non perdere assolutamente un massaggio balinese: per circa 1o€, abbiamo trascorso circa un’ora di relax intenso che ci ha fatti sentire rinati. Le spa sono disseminate ovunque a Ubud e in tutta Bali e molte propongono anche trattamenti della durata di tre o quattro ore o anche di più, che solitamente comprendono, oltre che al massaggio lo scrub e un bagno in una vasca piena di acqua e fiori.

4 giorni indimenticabili nella Grande Mela

Ci siamo! Un’apposita guida da utilizzare per i fortunati che visiteranno New York . A New York abbiamo avuto l’opportunità di trascorrere alcuni mesi, perciò ora, vi elencheremo tutti i dettagli per entrare a pieno ritmo nel “sound” della Grande Mela e tutti i segreti che questa immensa metropoli cela al suo interno. Innanzitutto, sapete perché la si chiama “Grande Mela“? Il primo ad utilizzare questo nome fu John J. Fitzgerald ma effettivamente il termine entrò in voga da quando, Charles Gillet, allora il presidente del turismo, paragonò NYC ad una grande mela succosa, così che la metropoli venisse collegata ad un’immagine allettante e non ad una realtà pericolosa e violenta.

Difficile dire in quanto tempo è possibile visitare New York: una settimana, tre mesi o un anno, non è mai abbastanza per coglierne ogni singola sfumatura. Quello che vi consigliamo è di vederla almeno in 4 giorni.

Prima di tutto i nostri consigli pre-partenza:

  • Per chi non lo sapesse per entrare negli Stati Uniti si deve essere in possesso di un visto. Il visto turistico è l’ESTA (Electronic System for Travel Authorization), valida per una permanenza massima di tre mesi. Potete richiedere l’autorizzazione per l’ESTA cliccando qui.
  • Attenzione ai taxi abusivi! All’aeroporto, se prendete il taxi per arrivare in città, verificate bene che ci sia l’iconica scritta “TAXI”. I taxi abusivi li riconoscete perché di solito sono macchine nere e senza alcuna scritta. Fate attenzione perché il costo del viaggio è quasi il doppio rispetto un taxi normale (su cui è facile trovare la tariffa per le varie tratte). Se dall’aeroporto (JFK o Newark) decidete di prendere un mezzo di trasporto economico e veloce, vi consigliamo l’Airtrain (aperto 24 ore su 24), raggiungibile da qualsiasi terminal dell’aeroporto (considerando che tra un terminal e l’altro è gratuito) per arrivare alle stazioni Jamaica e Howard Beach Station (il costo dall’aeroporto per una delle due fermate è 5$).
  • Per quanto riguarda la metropolitana, se pensate di fare più di 13 corse vi consigliamo, per risparmiare, di prendere la tessera settimanale (32$), altrimenti consigliamo la “Pay per Ride Metrocard” che potete ricaricare da un minimo di 5,50$ ad un massimo di 80$. Ad ogni corsa vi verrà scalato l’importo di un singolo biglietto (2,75$).
  • Scaricate sul cellulare l’applicazione “OpenTable”, (o collegatevi al sito) dove potrete prenotare i ristoranti comodamente dall’app senza dover chiamare ogni volta e “Ulmon”, un’applicazione gratuita che vi consente di visitare la città con tanto di mappa senza l’utilizzo di internet.

Primo Giorno:

Flatiron Building

Con i suoi 86,9 metri di altezza il Flatiron Builiding nel 1902 era uno dei più alti edifici di New York. La sua forma del tutto singolare lo rende un gioiello architettonico e un edificio iconico della Grande Mela. Oggi il Flatiron Building è sede di varie società editoriali, per questo lo potrete ammirare solamente dall’esterno.

Empire State Building

Rappresenta il grattacielo per eccellenza di New York, alto 373 metri e situato all’angolo tra la Fifth Avenue e la West 34th. Vi consigliamo di salire, perché la visuale dall’alto ne vale veramente la pena. L’ora migliore per salire su questo altissimo edificio è il tramonto, oppure se è inverno la mattina, così che non ci sia nebbia ad offuscare il meraviglioso panorama. E’ aperto ogni giorno dalle 8am alle 2am e il costo a persona varia a seconda del periodo dell’anno, dell’età e da quello che si vuole includere nel ticket; potete prenotare cliccando qui, i biglietti hanno la validità di un anno dalla data di acquisto.

Times Square

Simbolo iconico di New York e situata tra la Brodway e la 7th Avenue, Times Square è uno dei migliori incroci di Manhattan. Sarete proiettati in una realtà futuristica all’insegna dell’innovazione, circondati da schermi giganti, personaggi del mondo dei fumetti e negozi di ogni tipo. Inoltre, se avete tempo e volete godervi un vero musical newyorkese, andate in uno dei molteplici “Broadway Theatre” a soli 5 minuti da Times Square, sulla Broadway. I ticket potete trovarli in molti siti, oppure acquistarli direttamente nelle biglietterie a Times Square approfittando degli sconti last minute. Vi consigliamo anche di provare la Lottery, dove avrete la possibilità di trovare biglietti super scontati.

Grand Central Station

Ripresa dalle più famose serie tv, Grand Central Station è la stazione ferroviaria più famosa di New York. Da non perdere per la sua maestosità e per l’orologio a 4 facce che è divenuto l’emblema della stazione.

Funicolare di Roosvelt Island

Dista esattamente 20 minuti a piedi da Grand Central ed è un’attrazione che permette di vedere Manhattan dall’alto da differenti punti di vista. La tessera della metro permette l’ingresso alla funicolare.

Per il percorso su Google Maps del primo giorno clicca qui

 

Grand Central Station non si ferma mai!

Secondo Giorno:

Staten Island

Prendendo il traghetto per Staten Island (Staten Island Ferry) avrete la possibilità di ammirare Manhattan da lontano. Il viaggio dura circa 25 minuti e il traghetto è gratuito. Una volta giunti a Staten Island potete prendere il traghetto di ritorno per tornare a Manhattan. Per i biglietti cliccate qui.

Wall Street

Wall Street fa parte del Financial District all’estremo sud di Manhattan. La via è famosa in quanto ospita la borsa di New York e, lì vicino, il Charging Bull, il monumento del toro in bronzo, in cui dovete farvi scattare una foto ricordo. Attenzione che il toro è sempre sopraffatto da turisti, in quanto toccarlo è considerato di buon auspicio.

Ground Zero

Ground Zero è il luogo di ricordo della tragedia avvenuta l’11 settembre. Attualmente, al posto delle torri gemelle ci sono due enormi “solchi” con cascate d’acqua e sulla parete i nomi di tutti i caduti. La zona è molto suggestiva. Da non perdere il World Trade Center, conosciuto anche con il nome Freedom Tower che rappresenta uno dei tre osservatori, insieme all’Empire State Building e al Top of the Rock. Il consiglio è acquistare i biglietti anticipatamente per evitare code; è possibile farlo su questo sito e il costo è 34$ per il ticket standard. Salite all’osservatorio in una giornata con poche nuvole, in modo tale da godervi appieno la vista dall’alto.

Ponte di Brooklyn

Il ponte di Brooklyn, è il primo ponte costruito in acciaio e collega l’isola di Manhattan al quartiere di Brooklyn. Secondo noi, il percorso è da seguire a piedi, per godersi un panorama mozzafiato, soprattutto da Brooklyn verso Manhattan. L’ora migliore, se si riesce, è il tramonto, un vero spettacolo naturale. Controllate bene quando il sole tramonta, a seconda della stagione e, mi raccomando, munitevi di macchina fotografica!

Dumbo

Giunti nel quartiere di Brooklyn, non potete non visitare il quartiere del Dumbo. Il nome sta per “Down Under Manhattan Bridge Overpass” e comprende la zona tra il ponte di Brooklyn e il Manhattan Bridge. Oggi è un quartiere di gallerie d’arte, boutique e appartamenti. Arrivati al Dumbo, dirigetevi verso le rive del fiume Hudson e ammirate i grattacieli all’orizzonte. Questo panorama al tramonto è uno dei ricordi di New York più belli che potrete conservare. Qui, non potete perdere il famosissimo ristorante River Cafè  (nel caso voleste mangiarci, state attenti al dress code richiesto e prenotate!) che si caratterizza per un’atmosfera magica con una vista direttamente sui grattacieli di Manhattan.
Se decideste di prenotare un viaggio a New York durante il periodo natalizio, non possiamo non consigliarvi Dyker Heights, un quartiere situato nei pressi di Brooklyn. Il quartiere rimane pressoché anonimo e tranquillo durante tutto l’anno, viene però invaso da centinaia di migliaia di visitatori nel mese di dicembre. Dyker Heights è divenuto famoso a New York per le luci di Natale presenti in ogni singola via, tanto da ottenere il soprannome di “Dyker Lights”. Per raggiungerlo prendete la linea D della metropolitana (in direzione Coney Island) fino alla fermata 79th Street. Una volta scesi tenetevi sulla sinistra e dirigetevi verso ovest, arrivando fino alle 13th Avenue e poi girate a sinistra per scendere fino all’82nd Street. Dovete camminare per circa 15 minuti prima di raggiungere la zona delle luci di Dyker Heights. Imperdibile!

Per il percorso su Google Maps del secondo giorno clicca qui

 

Direttamente dal traghetto per Staten Island:

Lo spettacolo al tramonto dal Dumbo:


Terzo Giorno:

SOHO

Storico quartiere bohemien, Soho può essere considerato il quartiere più trendy di New York, caratterizzato da negozi, boutique e ristoranti/bar alla moda. Suggeriamo davvero di camminare in questo quartiere perché l’atmosfera è tutta da assaporare, passo dopo passo.

Greenwich Village

Per la vita notturna, Greenwich Village è sicuramente il luogo ideale. Cocktail bar e ristoranti affollano le stradine irregolari che caratterizzano questo quartiere la cui atmosfera è caratterizzata da calma e relax e non dalla frenesia tipica di Manhattan. Al centro del quartiere, patria di molti artisti, si estende Washington Square Park, uno dei parchi pubblici più noti della metropoli, al cui interno si trova il famoso arco dedicato a George Washington.

High Line – MeatPacking District

Meatpacking, chiamato così perché un tempo era dedito alla lavorazione della carne, è un quartiere commerciale divenuto oramai molto affascinante. I turisti affollano questo quartiere soprattutto per la presenza dell’High Line, una ferrovia sopraelevata in disuso che permette di godere di fantastici scorci. Di notte, però, MeatPacking si trasforma, infatti è sede di meravigliosi rooftop bar, pub e discoteche in cui trascorrere una piacevolissima serata. Un locale molto particolare che vi consigliamo è Sugar Factory, situato proprio a lato dell’Hotel Row. Verrete catturati già ancora prima di entrare dalle spettacolari bevande fumanti che consumano tutti i clienti.

Chelsea Market

Chelsea Market è il perfetto compromesso per mangiare bene e spendere relativamente poco. Noi, personalmente, abbiamo adorato questo posto, perciò vi consigliamo di visitarlo anche se non avete intenzione di mangiarvici dentro. Come avrete capito dal nome, si tratta di un mercato alimentare coperto al cui interno vi sono molti ristoranti e bar in cui assaporare le delizie locali (l’aragosta al The Lobster Place ne vale davvero la pena). E’ un luogo molto affascinante e insolito che potete visitare a qualsiasi ora dalle 8 alle 22 la domenica e dalle 7 alle 2 tutti gli altri giorni.

Hudson River

Per finire la giornata cosa c’è di meglio che costeggiare l’Hudson River? Nel tragitto incontrerete tantissimi sportivi che svolgono la loro personale routine di fitness e tante altre persone che, come voi, vogliono godersi una passeggiata lungo il fiume.

Per il percorso su Google Maps del terzo giorno clicca qui

 

Una piccola preview di Sugar Factory:


Quarto Giorno:

Columbus Circle

Columbus Circle è la piazza circolare che segna l’inizio di Central Park South ed è famosa per il monumento dedicato a Cristoforo Colombo. Da qui potete iniziare il vostro giro per il parco, potete chiedere informazioni riguardo l’affitto di biciclette o per un Tour guidato.

Central Park

Ecco finalmente siete giunti a Central Park, il parco più grande di Manhattan che divide l’East side dalla West side. Ci sono vari punti di interesse all’interno del parco, quelli che noi prediligiamo sono il Castello Belvedere, il Bow Bridge, Alice in Wonderland, Strawberry Fields e la Bethesda Fountain. Durante la stagione primaverile la gita è davvero affascinante, i fiori colorati presidiano ogni angolo e il clima si presta perfettamente per un pic-nic. Il modo migliore per vederlo tutto? Affittando naturalmente delle bici!

Columbia University

Per chi è affascinato dalle grandi istituzioni, un giro alla Columbia University è d’obbligo. Il campus è davvero ben strutturato, diviso per dipartimenti a seconda della facoltà e ricco di spazi comuni (biblioteche, mense, parchi). L’ingresso all’interno degli edifici è garantito solamente agli studenti muniti di badge.

5th Avenue

Questa è la strada principale e più conosciuta di Manhattan. Prestigiose boutique, aziende di successo e musei affollano la zona. Lungo la strada fermatevi al Rockefeller Center, un complesso di edifici commerciali, famoso per la pista di pattinaggio d’inverno e il bar d’estate. Potete anche decidere di salire al Top of the Rock, l’osservatorio per ammirare lo skyline newyorkese. Di fronte al Rockefeller è situata la Cattedrale Saint Patrick architettonicamente molto diversa dai grattacieli circostanti, in cui potete decidere di assistere anche ad una messa Gospel. Scendendo lungo la Quinta Strada arriverete alla Public Library, una delle biblioteche più importanti degli Stati Uniti. Entrateci per dare un’occhiata!

Per il percorso su Google Maps del quarto giorno clicca qui

 

Consigli su dove mangiare:

Colazione

  • Kellogg’s: vi sembrerà forse strano ma una delle tipiche colazioni newyorkesi è il latte con i cereali. Rientra in quella categoria che viene chiamata “comfort food”, ovvero un piatto legato alla nostra infanzia, che piace a tutti ed è semplice da preparare. Per rendere omaggio a questa colazione, di recente a New York è nato il “Kellogg’s Cafè”, nei pressi di Times Square dove provare i famosi Froot Loops, i cereali rotondi e colorati, l’oatmeal (latte e fiocchi d’avena) e tanti altri tipi di cereali, abbinandoli a frutta, cioccolato, mashmallow e tanti altri ingredienti.
    Indirizzo: 31 E 17th St
  • Ellen’s Stardust Diner: se cercate qualcosa di speciale, allora Ellen’s Stardust Diner fa al caso vostro. La caratteristica particolare di questo ristorante è che i camerieri sono dei veri e propri cantanti; pensate che  lavorano solo per alcuni mesi in questo locale, per poi successivamente prendere parte a dei veri musical di New York. Per la colazione, vi consigliamo di recarvi molto presto, verso le 8.00/8.30, in quanto dopo il locale si riempie completamente.
    Indirizzo: 1650 Broadway
  • Gemma: nella parte dell’East Village troverete the Bowery Hotel con il ristorante italiano Gemma. Anche se da Gemma è facile vedere dei personaggi famosi, la colazione ha un prezzo relativamente basso. Offrono sia colazione salata (in quel caso vi consigliamo “Two eggs any style”, due uova preparate secondo i vostri gusti) che dolce (ottimi i pancakes e toast francesi).
    Indirizzo: 7138, 335 Bowery
  • Max Brenner: se vi trovate nei paraggi di Union Square, non potete non andare da Max Brenner. Le macchina che fanno girare il cioccolato fuso e il profumo che sprigionano sono una vera tentazione per gli amanti del cioccolato e ricordano un po’ la Fabbrica di Cioccolato di Willy Wonka. Vi consigliamo di provare la loro “Chocolate Fondue”, spettacolare.
    Indirizzo: 841 Broadway
  • Eileen’s special Cheescake: la cheescake di questo luogo è semplice, spettacolare, autentica. Andateci e non ve ne pentirete.
    Indirizzo: 17 Cleveland P1
  • Theatre Row Diner: uno dei diner più trendy di New York. Visto che si trova nel distretto dei teatri, molti attori di Broadway mangiano qui. Oltre ad essere particolarmente economico, i pancakes e i waffles sono deliziosi!
    Indirizzo: 424 W 42nd St
  • Buvette: se siete in zona Greenwich Village dovete assolutamente passare da Buvette, un piccolo bistrò in stile parigino, molto frequentato dai newyorkesi. Ottimo posto dove fare una gustosa colazione o un brunch.
    Indirizzo: 42 Grove St
  • Maialino: non potete lasciare New York senza aver assaggiato i pancakes, la specialità della colazione forse più famosa. Queste frittelle dolci e soffici vengono condite con sciroppo d’acero (murple syrup) nella versione classica, ma le trovate anche abbinate a panna, frutta, creme, marmellata, cioccolato, bacon e formaggio.
    Indirizzo: 2 Lexington Ave
  • Sarabeth’s: aperto dal 1983, il locale più famoso soprattutto per le gustose colazioni e i brunch. La location nell’Upper East Side conserva un’aria anni ’80 e decisamente “old style”, con le pareti dipinte con un giallo pastello, i grandi lampadari a bracci, gli stucchi sul soffitto, le tovaglie candide e le sedie in legno. I pancakes sono uno dei motivi per cui il nome Sarabeth’s è tanto conosciuto. I “Signature Pancakes” di Sarabeth’s? Lemon Ricotta Pancakes e Buttermilk Pancakes.
    Indirizzo: vi lasciamo direttamente il sito, in modo tale da trovare il locale più vicino a voi.
  • Wafel & Dinges: benchè siano di origine belga, i waffle stanno spopolando a New York e potete trovarli in diversi bar e chioschi della città. Questo posto rappresenta una delle catene più famose di waffle e trovate un chiostro proprio accanto a Bryant Park, l’ideale per fare colazione all’aperto.
    Indirizzo: 6th Avenue & W42St
  • Magnolia Bakery: chi di voi non ha mai visto “Sex & the City” alzi la mano. Pensate che i cupcakes sono diventati famosi soprattutto grazie a questa serie tv e sono perfetti sia per colazione che come merenda nel pomeriggio.
    Indirizzo: vi lasciamo direttamente il sito, in modo tale da trovare il locale più vicino a voi.

Pranzo

  • Luke’s Lobster: assolutamente da non perdere! Questo locale fa parte di una catena, quindi ovunque vi troviate a New York potrete farci un salto perché merita davvero. E’ molto piccolo, con pochi posti a sedere ma famosissimo per il panino all’aragosta.
    Indirizzo: vi lasciamo direttamente il sito, in modo tale da trovare il locale più vicino a voi.
  • Burger Joint: se siete alla ricerca di un locale molto tranquillo per mangiare un ottimo (e lo sottolineiamo due volte) hamburger, vi consigliamo questo posto super segreto. Alla carne succulenta, cotta a dovere e non sulla piastra ma sulla griglia, si aggiunge un ambiente unico nel suo genere. L’entrata dell’edificio (al 119 West) è infatti quello di un hotel di lusso (Ler Parker Meridien), con tanto di piscina al 48° piano con vista sul parco della Grande Mela. Appena entrate dirigetevi subito verso la lobby. Sulla sinistra incomincerete a vedere una coda che porta ad un cunicolo che sembra un’uscita d’emergenza, se non fosse che alla fine dello stretto corridoio non c’è l’insegna “Exit” ma un hamburger luminoso e colorato. Assolutamente consigliato!
    Indirizzo: 119 W 56th St
  • Brooklyn Crab: situato nella zona di Brooklyn nella zona più “spettrale” ed affascinante: Red Hook. Fantastica la vista sulla baia di New York. Il posto poi, se andate sulla terrazza, vi offre la possibilità di cenare con la Statua della Libertà negli occhi. Da provare.
    Indirizzo: 24 Reed St
  • Cafè Gitane: non stupitevi se ai tavolini di questo caffè nel cuore di Soho (o nella più recente location all’hotel The Jane) accanto a voi siede Michelle Williams o Jude Law. Celebrità a parte, il pranzo (ma anche una colazione o una cena informale) al Cafè Gitane è delizioso. Provate l’Avocado Toast e guardate la gente che passa in uno dei quartieri più animati di New York.
    Indirizzo: 242 Mott St
  • Black Tap: ve lo inseriamo nei posti in cui mangiare a pranzo, in quanto gli hamburger sono ottimi, ma è anche uno perfetto posto per una merenda “poco” calorica. All’interno il locale è in pieno stile anni ’80. Colorato, una manciata di tavolini e musica. Il posto è decisamente stereotipo americano di quell’epoca. Dovete assolutamente provare la piramide di gelato, latte e biscottoni, con tantissima granella. Un’impresa finirlo, ma ne vale la pena. Non sono molti i posti a New York che vantano milkshake del genere.
    Indirizzo: 529 Broome St
  • Fraunces Tavernpartiamo da una piccola nota storica. Questa è la costruzione di Manhattan più antica in vita. E’ stata costruita nel 1719. Qui George Washington, primo presidente americano, pronunciò il suo discorso di addio alle armi. Entrerete in un posto unico, sospeso nel tempo, e dovete provare una sola grande cosa: Fish and Chips. Tra i migliori al mondo.
    Indirizzo: 54 Pearl Street
  • JG Melondefinito dall’ex sindaco di New York Bloomberg come il miglior locale dove mangiare hamburger, il ristorante prende il nome dai fondatori: “J” sta per Jack O’Neill and “G” sta per George Mourges. Vi consigliamo di provare il classico Cheeseburger accompagnato da patatine fritte cottage
    Indirizzo: 1291 3rd Ave

Cena

  • Lincoln Square Steak: per tutti gli amanti della carne vi consigliamo questo posto, il cui filetto “si scoglie in bocca”. Questa splendida steakhouse si trova nell’Upper West Side a pochi passi da Lincoln Center, e offre un menù di carni dry-aged di ottima qualità a prezzi interessanti: Rib Eye, New York Strip e la classica Porterhouse per almeno due persone, il tutto all’interno di un locale dagli interni in stile anni ’50, con tanto di pianista che suona dal vivo.
    Indirizzo: 208 W 70th St
  • Quality Meats: una scelta certamente elegante, vale la pena iniziare la propria serata al bar scegliendo nell’ampia lista dei vini presente, per poi passare nella dining room per provare i piatti migliori di questa Steakhouse nel Midtown Werst; la beef Wellington è una delle migliori della città, e fra gli antipasti da provare consigliamo il bacon con burro d’arachidi e mela.
    Indirizzo: 57 W 58th St
  • Kesté: in napoletano “quest’è”. La K viene scelta per evitare la pronuncia storpiata dagli americani. Già nel nome c’è tutta la filosofia del suo locale: niente polpette, niente patatine o cose strane sulla pizza: qui si fa la pizza come a Napoli. Punto.
    Indirizzo: 271 Bleecker St
  • Virgil’s Real Barbecue: un ristorante barbecue, conosciuto soprattutto per il piatto dal nome insolito “Trainwreck Fries”. Queste patatine sono affogate nel formaggio sciolto (cheedar e monterey Jack) e coperte da prosciutto affumicato, cipolla, jalapenos, salsa ranch. Ve lo consigliamo senz’altro!
  • Numero 28: pizzeria assolutamente da provare, in entrambi le sedi presenti nel Village. Qui la pasta della pizza è fatta in casa ed è cotta alla perfezione, con una base sottile, fragrante e leggera. Gli ingredienti sono di prima qualità, rigorosamente italiani, a partire dalla salsa dolce al pomodoro.
    Indirizzi: 28 Carmine Street, 176 Second Avenue
  • Peter Luger Steak House: non si può parlare di steakhouses a New York senza citare Peter Luger, il nome più conosciuto in città e forse in tutti gli Stati Uniti. Aperto a Williamsburg dal 1887, è uno dei locali storici della città, luogo di passaggio di innumerevoli personaggi famosi.
    Indirizzo: 178 Broadway

Speakeasy

Avete mai sentito parlare di Speakeasy? Il termine, che tradotto in italiano sta letteralmente per “parlar piano e con tranquillità” evoca il periodo del proibizionismo e l’esistenza di bar che vendevano illegalmente le bevande alcoliche. La legge vietava in maniera rigorosa sia il trasporto che la vendita di alcolici in tutti gli Stati Uniti. Immaginate qualcosa di più divertente che andare in giro per la Grande Mela alla scoperta di luoghi segreti? Noi vi elenchiamo alcuni dei più particolari, tenendo presente che in questi bar segreti servono tra i migliori cocktail di New York.
The Blind Barber: all’ingresso vi troverete in un vero e proprio barber shop, magari con il barbiere che taglia i capelli ad un cliente. Non fermatevi all’apparenza! Il Blind Barber sulla 10esima strada nasconde uno speakeasy in cui è possibile bere deliziosi drink.
Indirizzo: 339 E 10th St
Apothekeall’esterno vi sembrerà di trovarvi di fronte ad un tipico ristorante nel quartiere di Chinatown, il Gold Flower Restaurant. Niente di più falso! L’insegna di un’antica farmacia con la scritta “Chemist” rivela la verità. Questo locale è nascosto all’interno di una farmacia ed i barman, vestiti con i camici da alchimista, vi serviranno drink che hanno l’aspetto di vere e proprie pozioni magiche.
Indirizzo: 9 Doyers St 1
Please don’t tell: accedere in un locale da una cabina telefonica… è possibile! Vi basterà entrare all’interno del fast food “Crif Dogs” nell’East Village, andare in fondo al locale e trovare il telefono rosso. Digitando il numero 1 tramite la cornetta, si aprirà la porta segreta che vi catapulterà in un elegante bar che mai vi aspettereste.
Indirizzo: 113 St Marks PI
Bathub Gin: sulla nona strada, dietro la Stone Street Coffee Company si trova questo speakeasy. Ad indicarlo, una luca rossa su una porta al di là della quale si nasconde un locale ambientato in un’epoca ormai lontana. Il nome del locale è dovuto alla suggestiva vasca collocata al centro del bar e che conferisce una singolare atmosfera.
Indirizzo: 132 9th Ave

Discoteche

Come forse saprete già i minori di 21 anni non possono bere alcolici e questa fa sì che molte discoteche accettino solo chi ha un’età pari o maggiore a 21 anni. Per questo è indispensabile avere con sé un documento d’identità (il passaporto va benissimo) che viene sempre controllato all’ingresso dal buttafuori. Ci sono però alcune discoteche che consentono l’accesso anche a persone più giovani. Capita anche che in alcune serate, soprattutto durante la settimana e nei locali meno famosi, l’accesso sia gratuito e si paghi solo la consumazione, mentre, nei fine settimana il prezzo oscilli tra i 20 e i 40 dollari per gli uomini, mentre le donne spesso entrano gratis. Qui di seguito vi elenchiamo quelle che secondo noi sono le migliori:
Le Bain: si trova accanto alla High Line, in cima allo Standard Hotel e, oltre alla discoteca, comprende anche un rooftop bar dove potete fare una pausa dal ballo e approfittarne per ammirare New York dall’alto. C’è anche una vasca idromassaggio all’interno, per i più goliardici! E’ un posto molto trendy e internazionale e la musica varia in base alla serata.
Indirizzo: 848 Washington St
Marquee: offre generi musicali differenti, ma tenete presente che il fine settimana diventa talmente affollato da non riuscire nemmeno a camminare, quindi è meglio andare in settimana e arrivare presto, perché la coda potrebbe essere molto lunga.
Indirizzo: 10th Ave, all’angolo con la 27th St
Lavo Restaurant: oltre ad essere un ristorante italiano è anche una discoteca di tendenza a New York. Pur essendo un locale di prestigio è sicuramente ideale per vivere un emozione stile film in una location di tendenza.
Indirizzo: 39 E 50th St

Tips

Kayak all’ Hudson River

Vi sembrerà piuttosto insolito, ma per chi non lo sapesse New York vi offre la possibilità di fare kayak sulle rive dell’Hudson.
Il tour parte dal lato ovest di Manhattan, una passeggiata di solito 15 minuti da Times Square. Avrete la possibilità di lasciare negli armadietti gratuiti i vostri effetti personali. L’inizio del tour potrebbe rivelarsi una sfida, visto che vi dovrete abituare a pagaiare e andare controcorrente subito dall’inizio, ma vi abituerete presto! Dopo circa mezz’ora la guida vi farà avere una piccola pausa, per rilassarvi e godervi il panorama unico del profilo della città in pace. Per qualsiasi tipo di informazione e per prenotare l’esperienza vi lasciamo il link del sito.

Tour guidato di New York gratuito

Pochissimi di voi lo sanno, ma dopo aver vissuto per tre mesi a New York abbiamo scoperto la possibilità di assistere ad un tour guidato gratuito. Sono tante le organizzazioni di volontari che offrono tour gratuiti tra i quartieri e le attrazioni della città. Da Big Apple Greeter a Free Tours By Foot e Grand Central Partnership avrete l’imbarazzo della scelta per scoprire la città accompagnati da chi ci abita e la conosce bene! Tenete presente però che è sempre bene lasciare una piccola mancia alla guida, ma è comunque un bel risparmio rispetto ad un tour organizzato a pagamento!

Statua della libertà + Ellis Island

Per quanto riguarda, invece, il tour che comprende Statua della Libertà + Ellis Island (era il principale punto d’ingresso degli immigrati negli Stati Uniti), lo consigliamo se rimanete a New York più di quattro giorni in quanto vi porterà via circa mezza giornata e soprattutto è importantissimo prenotare questo giro con molto anticipo. Ci sono differenti siti che vi garantiscono un’ottima escursione, uno di questi lo trovate cliccando qui.

Musei

Terminiamo il nostro articolo con un’ultima sezione, dedicata ai principali MUSEI da visitare:
Moma: sede di illustri opere ed installazioni di arte moderna e contemporanea, il Moma è uno dei musei più famosi di New York. Situato sulla Quinta Strada, è sempre un’affollata meta turistica. Abbiamo davvero amato il quadro “Notte stellata” di Van Gogh, visto dal vivo è tutta un’altra storia!
Guggenheim: questo museo vale la pena vederlo già solo per per come è strutturato architettonicamente: un’unica rampa circolare sui cui lati potrete ammirare le opere. Personalmente abbiamo apprezzato di più altri musei (vedete sotto), però se siete amanti dell’arte contemporanea vi troverete nel posto giusto.
Metropolitan Museum of Art: tra tutti, il museo che abbiamo preferito è stato il MET. La vastità delle collezioni, dagli impressionisti all’arte egizia, è davvero stupefacente. Il museo è enorme, ci si potrebbe passare dentro un’intera giornata, noi siamo rimaste incantate dai grandi capolavori che abbiamo potuto ammirare. Tappa assolutamente imperdibile!
Museo di Storia Naturale: meta ideale per i bambini, situato nella zona di Central Park. Cosa c’è di meglio dopo un bel giro nel parco, che recarsi nel museo di Storia Naturale? Vi sembrerà di essere ritornati nella preistoria!
Memorial Museum: da non perdere assolutamente, in quanto creato in ricordo della tragedia avvenuta l’11 settembre. Si trova nel quartiere di Ground Zero e il costo del biglietto è 24$ per gli adulti.

 

Ora tocca a voi! Che cosa aspettate a prendere il primo biglietto e partire? Fateci sapere cosa ne pensate! Speriamo che l’articola sia stato di vostro gradimento e soprattutto di esservi state d’aiuto!