Fare volontariato in India

Fare volontariato in India

Fare volontariato in India

Siete stufi delle vacanze stereotipate e della solita routine?  Avete voglia di vivere un’esperienza unica ed indimenticabile questa estate? Allora vi consiglio il volontariato.
La meta in cui fare questo tipo di attività non è importante: potete scegliere India, Thailandia, Indonesia, Canada e mille altre ancora. Vi parlerò nello specifico di fare volontariato in India, nella zona di Goa, perché è quello che ho vissuto in prima persona e quindi, su cui posso darvi maggiori informazioni.

Chi

Mi sono affidata a WEP, un’associazione che organizza non solo esperienze di volontariato ma anche viaggi studio e molto altro. Dopo aver inviato la richiesta, è obbligatorio sostenere un colloquio motivazionale in inglese con un responsabile di WEP al fine di valutare se si è adatti o meno ad affrontare un viaggio solidale.
Il progetto di volontariato ha una durata minima che dipende dalla location scelta. Nel mio caso, fare volontariato in India ha avuto una durata di minimo due settimane fino ad un massimo di otto. Inoltre, è obbligatorio essere maggiorenni.
Per quanto riguarda le date, le partenze sono elencate sul calendario proposto dall’associazione (ce ne sono più di una al mese).
Inoltre, le vaccinazioni non sono richieste, quindi è a discrezione dell’interessato. Vi consigliamo, comunque, di dare un’occhiata al sito della Farnesina. Per info sul programma cliccate qui.

Logistica

Il costo varia ovviamente in base alla durata del soggiorno, per due settimane nel mio caso è stato 588 euro. Importante dirvi che il costo del programma viene aggiornato periodicamente sul sito seguendo l’andamento del cambio dell’Euro con le valute degli altri Paesi. La quota non subisce variazioni successive alla prenotazione e al versamento dell’acconto a meno che le date e i prezzi non siano ancora stati confermati. Infatti, il costo del programma è determinato con riferimento alla quotazione indicata sul sito al momento dell’iscrizione.
La quota comprende ovviamente vitto e alloggio, ma non solo. Infatti, nel costo è inclusa una settimana di introduzione, nella quale ci si immerge nella cultura locale, il trasferimento dall’aeroporto alla “volounteer house” ed, infine, il progetto di volontariato.
I voli si devono prenotare autonomamente (WEP in questo caso, su richiesta, consiglia il miglior volo disponibile). Purtroppo non esiste un volo diretto dall’Italia, quindi mettete in conto uno o due scali per arrivare all’areoporto di Goa (Dabolim). Appena arrivati all’aeroporto vi consigliamo di cambiare i soldi nella moneta locale, infatti, non ci saranno tante occasioni per farlo successivamente. Inoltre, se trovate un negozio di telefonia mobile e volete comprare una SIM locale, fatelo assolutamente. Purtroppo ora a Goa è illegale comprare una sim locale per gli stranieri e chi ancora le vende cerca solo un modo per imbrogliare i turisti.

Alloggio

All’areoporto di Goa vi verrà a prendere il responsabile del progetto e vi trasferirà alla volounteer house, a Saligao (45 min dall’areoporto), non distante dalla città di Mapusa.
La volounteer house è una casa che condividerete con altri volontari; le camere sono da circa 6 persone (solo alcune sono da 2), con bagno privato. Inoltre, la casa è munita di una sala comune con Wi-fi, dove fare colazione, pranzo e cena. I pasti sono tipici indiani, mangerete spesso riso, pollo e verdure speziate. E’ un luogo semplice, dove condividerete la vostra routine quotidiana con il resto del gruppo.

Abbigliamento

Un tema importante è l’abbigliamento. Per noi occidentali è normale durante l’estate indossare shorts, t-shirt succinte e canottiere. Per fare volontariato in India, questo non è l’abbigliamento adatto. Portate assolutamente in valigia pantaloni lunghi, leggeri e freschi, magliette che coprano le spalle, k-way, scarpe comode che si possano sporcare e scarpe aperte (es: Birkenstock).
In conclusione, vi dico che per viaggiare sicuri sarebbe bene possedere anche un marsupio in cui mettere tutti i vostri documenti e oggetti di valore.

Visto e Casellario Giudiziale

Per entrare in India si richiede di essere in possesso di un VISTO. Personalmente, vi consiglio di farlo con un anticipo di almeno due mesi rispetto alla data di partenza. A questo proposito, dovete richiedere per prima cosa l’E-Visa online. Purtroppo, non essendo facilissima la richiesta online è possibile che sorga qualche problema o vi rifiutino il visto. Ma non disperate! In quel caso potete procedere con il Regular Visa (costa circa 100 euro, da pagare in contanti all’ambasciata).
Comunque, per qualsiasi visto bisogna procurarsi due fototessere a colori. Se dovete andare personalmente in ambasciata (Piazza Paolo Ferrari,8 a Milano), fatelo la mattina presto, in modo da non trovare troppa coda. Oltre al visto, Wep richiede anche il Casellario Giudiziale da ritirare al ministero di giustizia e su cui applicare una marca da bollo (19,84€).

Il progetto

La prima settimana di introduzione prevede una sensibilizzazione alle usanze locali (lezioni di cucina, yoga..) e varie escursioni (visita alla Goa antica, mercati, ecc..). Dopo inizierà la vera attività di volontariato.
I progetti sono tanti e differenti e variano la mattina dal pomeriggio. Si tratta infatti di: assistenza per anziani, assistenza a donne maltrattate, insegnare ai bambini, volontariato con animali e altro ancora.
Fare volontariato in India è impegnativo e sicuramente da prendere sul serio, tanto che ogni sera, terminata la giornata lavorativa, la responsabile dei progetti tiene una riunione per dare un feedback sulle attività di ognuno. Personalmente, consiglio di lavorare con i bambini, il progetto del pomeriggio “Outreach” è quello che mi ha regalato più emozioni. Infatti, dovrete insegnare ai bimbi l’alfabeto, i colori, la matematica e un po’ di vocabolario cercando sempre di proporre soluzioni di apprendimento originali basate a volte su giochi e canzoni. Ovviamente, anche il contenuto delle lezioni sarà in inglese.

Weekend

I progetti iniziano il lunedì e terminano il venerdì, quindi i weekend sono liberi. In questo caso, vi consiglio di organizzare qualche attività con il vostro gruppo di volontari. Ci sono tante gite che potete organizzare, come la gita a Bombay (15h di bus) oppure la visita ad Hampi, un villaggio ricco di templi e rovine e patrimonio dell’UNESCO (9h di bus). Se, invece, avete intenzione di rimanere nei pressi di Saligao, potete trascorrere il weekend alle spiagge (es: Baga, Calangute, Anjuna ecc..) che potrete raggiungere chiamando un taxi. Purtroppo, non molti ristoranti saranno aperti, in quanto la stagione di punta è da dicembre a febbraio, ma comunque sarà possibile passeggiare ed ammirare i mercatini colorati.
Durante i weekend nella volounteer house è prevista solamente la colazione e la cena, perciò il pranzo sarà a vostro carico.

Feedback personale

Nonostante non si tratti di una vacanza “relax” è sicuramente un’esperienza che ricorderete tutta la vita. Le situazioni da affrontare non sono facili, si viene a contatto con una realtà dura e cruda, che però vi aiuterà ad incrementare il vostro bagaglio culturale e ad imparare tanto.
Inoltre, legherete tantissimo con il vostro gruppo di volontari composto da persone provenienti da tutto il mondo e insieme condividerete tante emozioni, risate e attività giornaliere. Ovviamente anche il vostro inglese ne beneficerà: sarà infatti la lingua da adottare quotidianamente, perché anche i progetti saranno da svolgere completamente in lingua.
Inoltre, nella prima settimana riuscirete anche a girare e approfondire la cultura locale, sempre accompagnati da uno dei due responsabili delle attività, quindi non abbiate paura riguardo alla vostra sicurezza!

Non perdete l’occasione per aiutare qualcuno che ne ha veramente bisogno, fare volontariato in India è anche un modo per aiutare se stessi!

 

 

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Fare volontariato in India è un'esperienza che porterai con te per sempre. Se sei interessato a intraprendere questo tipo di percorso leggi l'articolo e avrai tutti i dettagli per farlo nel modo ottimale.
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